Terremoto, verifiche sugli edifici | “I danni sono stati contenuti”

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06 Ottobre 2018, 12:19

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CATANIA – I danni più gravi si sono registrati a Biancavilla e Santa Maria di Licodia. La scossa che questa notte ha gettato nel panico molti cittadini dei paesi dell’Etna ha provocato diversi crolli di calcinacci in abitazioni private ed edifici pubblici. Fin da subito è stata messa in moto la macchina della protezione civile di ogni Comune interessato allo sciame sismico, la scossa più forte è stata registrata alle 2.34 di magnitudo 4.6 con epicentro a Biancavilla, alle falde dell’Etna.

Oltre cinquanta gli interventi dei vigili del fuoco: crolli parziali, distacchi di intonaco, controllo di cornicioni pericolanti e verifiche di stabilità su alcuni palazzi. “Fortunatamente i danni sono stati contenuti”, dicono dalla sala operativa dei vigili del fuoco di Catania. Quelle più colpite sono state le abitazioni vecchie. A Biancavilla è crollato un cornicione della facciata della Chiesa dell’Idria, qualche calcinaccio anche nella Chiesa di Santa Barbara a Paternò. Crolli anche al Palazzo Ardizzone di Santa Maria di Licodia, dove nella notte è stata transennata la strada per motivi di sicurezza. Inoltre sono stati effettuati controlli all’ospedale di Biancavilla, dove nella notte sono arrivati alcuni feriti colpiti dai calcinacci. Ma dopo una visita di controllo i feriti sono stati dimessi. I vigili del fuoco hanno anche effettuato una precisa verifica all’edificio storico che ospita il museo. Il questore di Catania, Alberto Francini, intanto, si è recato nei comuni colpiti dal terremoto dove sono in corso i sopralluoghi.

Gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia stanno monitorando l’attività sismica. I sindaci invitano i cittadini a segnalare crepe o eventuali danni agli uffici proposti. Continua, dunque, la lunga conta dei danni. Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno ha cercato, sin da subito, di placare gli animi dei cittadini che appena hanno sentito la scossa si sono riversati in strada, dove poi hanno trascorso la notte.  “La ha toccato tutti noi – ha scritto Bonanno su Facebook -. Non facciamoci prendere dal panico: a chi si trova fuori di casa, diciamo di evitare di restare in prossimità di balconi e, dunque, di abitazioni. Evitate soprattutto di girare per strada con le automobili. Assieme a carabinieri, vigili del fuoco, polizia, protezione civile, polizia municipale e volontari, siamo per le strade di Biancavilla a monitorare la situazione”. Bonanno ha poi aggiornato sulla situazione: “Allo stato attuale non è delle migliori perché abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di danni causati dal terremoto, ma vogliamo rassicurare i cittadini che la macchina della protezione civile ha funzionato. Già dalla notte scorsa ci siamo attivati con particolare attenzione alle scuole, agli edifici pubblici. Sono un centinaio – ha sottolineato – le richieste arrivate al Centro operativo misto per sopralluoghi in case private. La preoccupazione c’è, ma siamo riusciti a gestire al meglio questa prima fase del post terremoto”. Il sindaco ha anche annunciato di “avere annullato, per precauzione, i festeggiamenti patronali in onore di San Placido”.

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“Sto seguendo costantemente, attraverso la Protezione civile regionale che si è subito attivata, il lavoro di ricognizione che si svolge nell’area etnea a seguito della scossa di terremoto della scorsa notte – afferma in una nota il presidente della Regione, Nello Musumeci -. Dai primi accertamenti non risultano danni alle persone, tranne pochi contusi, ma soltanto ad alcuni fabbricati nella zona fra Biancavilla e Santa Maria di Licodia. E’ stata disposta la momentanea chiusura di due edifici sacri, in attesa di ulteriori e approfondite verifiche. In mattinata il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti sarà a Biancavilla per un incontro operativo con i sindaci della zona”.

“Ci siamo concentrati su una prima sommaria verifica della situazione con danni in alcune strutture tra cui le Chiese e le scuole per potere fare riprendere l’attività scolastica lunedì e fatto sopralluoghi di agibilità negli edifici privati man mano che arrivano le segnalazioni al Com”. Lo ha detto l’ingegnere Giovanni Barbagallo, responsabile della Protezione Civile Sicilia Orientale sul terremoto che è stato registrato la notte scorsa nel Catanese. “In questa prima fase ci interessa sapere – ha spiegato – se ci sono case inagibili, soprattutto nella zona più colpita che è quella del centro storico dove le case sono più antiche. Situazione che vale sia per Biancavilla che per Santa Maria di Licodia”.

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06 Ottobre 2018, 12:19

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