Tirocini, servizio civile e start up| Parte la nuova ‘Garanzia giovani’

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15 Giugno 2019, 14:58

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PALERMO – A disposizione ci sono oltre 205 milioni.  Il governo regionale ha dato il via libera al piano che programma la seconda fase di ‘Garanzia giovani’, il programma per favorire l’occupazione che la Regione gestisce insieme con Anpal. Stando al piano le risorse dovrebbero essere impiegate nel biennio 2019/2020: 81 milioni sono rivolti ai Neet (i giovani fra i 16 e i 29 anni che non lavorano e non studiano), mentre altri 124 milioni per giovani disoccupati fra i 16 e i 35 anni.

Le azioni riservate ai Neet prevedono un numero contenuto di servizi. La maggior parte delle risorse servirà per riportare chi ha fra i 15 e i 18 anni dentro un circuito formativo (con una previsione di impiego di 24 milioni). Diciannove milioni per una formazione mirata all’inserimento lavorativo mentre 13 milioni andranno al finanziamento di tirocini extra curriculari. Poi ci sono altre misure come quelle di orientamento, assunzione e formazione in azienda e accompagnamento al lavoro.

Questo il piano per i giovani disoccupati: 45 milioni per i tirocini extracurriculari; 3,5 milioni per gli apprendistati che portano ad una qualifica o ad un diploma; altri 3,5 milioni destinati agli apprendistati per l’alta formazione e la ricerca mentre 10 milioni di euro per il sostegno alle iniziative di start up dei giovani siciliani. Ci sono risorse, poi anche per il Servizio civile che viene diviso in tre categorie: il servizio civile nazionale (7 milioni stanziati), il servizio civile regionale (che prevede uno stanziamento di 8,6 milioni).

Ma non finisce qui. Il piano prevede infatti l’impiego di 9 milioni per il tirocinio in mobilità geografica, 5 milioni per fare un’esperienza di servizio civile negli altri paesi dell’Unione europea e l’impiego di 10 milioni per consentire la mobilità professionale transnazionale e territoriale: saranno finanziati, insomma, anche periodi di apprendistato professionale e i lavoro fuori dalla Sicilia.

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Il piano approvato dalla Regione prende le mosse da una relazione allarmante. Nel 2017 la popolazione con età inferiore ai 14 anni era il 14,1 per cento degli abitanti dell’Isola mentre gli over 65 erano pari al 20,6 per cento della popolazione residente. La fetta di siciliani rimanente, il 65,3 per cento, ha un’età fra i 15 e i 64 anni e l’età media è di 43 anni. Mentre il trend dei decessi in 15 anni è rimasto stabile, quello delle nascite dal 2009, anno in cui sono nati circa 50 mila bambini, crolla di anno in anno: nel 2016 le nascite sono state circa 40mila. Nel 2017 d’altronde la maggior parte dei giovani fra i 30 e i 34 anni è celibe (163mila) mentre gli sposati sono diventati la minoranza (144.550).

Il report si occupa anche dello stato lavorativo dei giovani. Secondo il rapporto “Benessere equo e sostenibile” che la Regione prende come riferimento, con 352mila disoccupati e un tasso pari a 21,8 per cento (quasi il doppio della media nazionale) il dato è pressoché stabile. I Neet sono circa 315mila e oscillano fra gli oltre 40 mila della provincia di Catania e i 35 mila della provincia di Messina. Ne 2016 i Neet erano il 38,1 per cento dei giovani siciliani e il 46 per cento di questi non dimostrava alcun tentativo di ricerca di lavoro tanto da obbligare la Regione a uno sforzo organizzativo maggiore.

A fronte di questi dati c’è la relazione sulle risorse che sono state impiegate nella prima fase di ‘Garanzia giovani’. Sono stati spesi 130 milioni. Hanno aderito al programma 141mila giovani: il 44 per cento aveva un’età fra i 21 e i 25 anni, il 28 per cento aveva tra i 15 e i 20 anni e il restante 28 per cento dei partecipanti  fra i 26 e i 29 anni. Dopo l’adesione bisognava però profilarsi presso il Centro per l’impiego. In questo passaggio si sono “persi” 29mila ragazzi. Il 60 per cento di quelli che hanno fatto un tirocinio era alla prima esperienza lavorativa e 9.280 giovani dopo la fine del tirocinio hanno avuto una proposta di lavoro dall’impresa ospitante.

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15 Giugno 2019, 14:58

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