07 Gennaio 2019, 19:48
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TRAPANI – La linea non è quella oltranzista di Leoluca Orlando, spintosi fino alla sospensione dell’articolo 13 del decreto Sicurezza, ma il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida decide comunque di stare dalla parte di quelle fasce tricolori che intendono “garantire la tutela dei diritti della persona umana a prescindere dalla cittadinanza”. Tranchida lo ha messo nero su bianco in una direttiva inviata al dirigente del settore Affari generali del Comune. Una missiva con cui il sindaco, eletto a giugno, dispone un “urgente e approfondito confronto tra le normative che regolano l’iscrizione anagrafica degli stranieri”.
Nessuna sospensione del famigerato articolo 13 del decreto Sicurezza, poi convertito in legge, come invece disposto dal sindaco della vicina Palermo, tuttavia Tranchida nella direttiva inviata agli uffici ricorda che le iscrizioni per i cittadini stranieri, “se regolarmente soggiornanti nel territorio nazionale”, devono essere effettuate “alle medesime condizioni dei cittadini italiani”. Il sindaco di Trapani, che nella lettera evidenzia come le modifiche normative abbiano suscitato “un forte allarme sociale”, ricorda inoltre che da parte di molti sindaci e dell’Anci sono arrivate richieste per un “confronto tecnico” che possa “risolvere le criticità che l’applicazione della norma genera”.
Tranchida, inoltre, richiama la “necessità di garantire il rispetto dei diritti dei cittadini richiedenti asilo e in generale dei diritti umani contenuti nella legge umanitaria internazionale”. Tra le premesse il sindaco di Trapani inserisce anche gli articoli 2, 14 16 e 32 della Costituzione, gli stessi citati da Orlando nel provvedimento con cui ha sospeso i dettami del decreto Sicurezza in attesa di “approfondire tutti i profili giuridici anagrafici”. Secondo Tranchida quei quattro articoli garantiscono “garanzie e diritti anche ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale.
Il sindaco di Trapani condivide “l’allarme sociale sollevato dalle conseguenze” del provvedimento voluto dal vicepremier leghista. Da qui la decisione di emanare una direttiva per “evitare che nel territorio del Comune di Trapani possano generarsi disparità di trattamento nei confronti degli stranieri residenti o richiedenti la residenza”. La stessa direttiva, inoltre, è stata inviata anche al dirigente del settore Servizi alla persona del Comune con l’obiettivo di “assicurare ogni tempestivo intervento” per fare in modo che nella prima fase di attuazione delle norme previste dall’articolo 13 della legge, “in ragione delle criticità evidenziate”, si possa “garantire tutela dei diritti della persona umana a prescindere dalla cittadinanza”.
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07 Gennaio 2019, 19:48