11 Dicembre 2023, 19:03
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PALERMO – Dagli appalti Covid ai rapporti sessuali per rinnovare in fretta una patente, fino alle raccomandazioni per le assunzioni. È uno spaccato di malaffare e favori quello descritto dall’inchiesta sulla Sanitopoli trapanese. Il giudice per le indagini preliminari Caterina Brignone ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tredici indagati.
L’inchiesta della Procura di Trapani è partita dalla denuncia di Sergio Consagra e Gioacchino Oddo, rispettivamente direttore amministrativo e sanitario dell’Asp di Trapani. Da denunciante Oddo si è ritrovato denunciato. Dopo l’arresto, avvenuto nel maggio 2020, del manager dell’Asp di Trapani Fabio Damiani nell’ambito dell’inchiesta “Sorella Sanità” della Procura di Palermo, i due direttori hanno iniziato a rivedere gli appalti per scovare eventuali irregolarità.
Fra questi c’erano le forniture per dotare di ventilatori polmonari 35 posti di terapia intensiva e 135 ordinari durante l’emergenza Covid negli ospedali di Trapani, Castelvetrano e Marsala. La commessa era stata assegnata alla Althea srl di Roma. Si tratta di un’impresa emersa a fine 2022 in un filone delle indagini di Palermo. Si decise, in nome dell’emergenza che ha consentito di bypassare l’evidenza pubblica, di affidare la commessa da un milione e 350 mila euro alla Althea.
Secondo i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trapani, Antonella Federico, nella duplice veste di dipendente della Althea e responsabile di una più grande commessa assegnata dall’Asp di Catania, si sarebbe messa d’accordo con Damiani e la funzionaria Giuseppa Messina, nominata provveditore dell’Azienda sanitaria. Althea avrebbe fornito apparecchiature non conformi con una falsa attestazione presentata da Federico. La stessa Federico, su indicazione di Damiani, avrebbe definito il capitolato della gara poi vinta dalla sua azienda. Alla fine, dopo che Althea non consegnò parte del materiale ordinato, Oddo in qualità di dirigente generale facente funzione e Messina revocarono la gara in autotutela.
Una volta accese le microspie sono emerse altre presunte irregolarità. Giuseppa Messina e il compagno Alberto Adragna, di professione odontoiatra avrebbero violato la normativa sul tracciamento e l’isolamento Covid. Avrebbero fatto carte false pur di non svelare la loro positività “probabilmente alla variante Delta” del virus nell’agosto 2021. L’obiettivo era evitare la chiusura dello studio dentistico. Ci sarebbero riusciti grazie all’aiuto di Alberto Gisone, titolare di un laboratorio di analisi cliniche.
Oddo sarebbe incappato in un brutta storia di induzione indebita a dare o promettere utilità a sfondo sessuale. Le utilità sarebbero state le prestazioni sessuali che il direttore sanitario avrebbe chiesto a una donna per aiutarla ad ottenere una patente speciale. Oddo le diceva: “Tu lo sai… tu lo sai chi è il numero uno in un’azienda sanitaria?… il numero uno in un’azienda sanitaria è il direttore sanitario, che comanda tutti gli ospedali. Io sono direttore sanitario a Trapani. Se tu vieni qua to te lo faccio fare a vista…”. Le richieste sessuali erano esplicite: “Se non mi fai un p… io non faccio un cazzo… io ti prometto che tu non solo non hai la patente… che la patente l’avrai per un massimo di due anni. E così ti faccio vedere, ti va bene?…”.
C’è poi il capitolo sui concorsi. Oddo avrebbe favorito Antonio Sparaco per la nomina a direttore in sostituzione della Unità operativa complessa “Centro Salute Globale”. Lo stesso Sparaco si sarebbe allontanato dall’Asp durante l’orario di lavoro per sbrigare faccende private. Analoga contestazione viene mossa all’indagato Ranieri Candura, dirigente sanitario del “Centro Gestionale Screening” di Erice durante il Covid.
La manina di Oddo avrebbe pilotato anche la graduatoria biennale per alcuni incarichi esterni nell’ambito di un progetto sulla terapia del dolore e per l’assegnazione delle borse di studio. Antonina La Commare, presidente della commissione, nei giorni precedenti la prova orale avrebbe fatto avere a Gioacchino Oddo gli argomenti dell’esame. A beneficiare dell’aiuto per l’inserimento in graduatoria sarebbero stati Gaspare Gianformaggio, Anna Lisa Bianco e Attilio Bonavires. Per la stessa vicenda è indagato il collaboratore amministrativo Nicola Ganci, a cui viene contestato pure il fatto di avere saputo, attraverso canali rimasti ignoti, che Oddo era finito sotto intercettazione. Bianco è presidente del Consiglio comunale di Trapani ed è stata sospesa dal prefetto.
Gianformaggio avrebbe favorito in un altro concorso Gaspare Vultaggio. Scrive il gip: “Vultaggio è stato
eletto al consiglio comunale di Salemi alle ultime amministrative, è stato segretario del circolo Pd salemitano ed è collaboratore dell’onorevole Baldo Gucciardi, deputato regionale ed esponente del Pd”. Ed ancora: “Sebbene schierato dalla parte opposta a quelle in cui ha manifestato le proprie preferenze Gaspare Gianformaggio, vicino all’Udc dell’assessore regionale Mimmo Turano ora militante nelle fila del partito Fratelli d’Italia ed attualmente membro di opposizione del Consiglio Comunale di Trapani – Vultaggio e Gianformaggio si conoscono e risultano essere amici”.
Infine i finanzieri hanno ricostruito un presunto caso di corruzione contestato a Giuseppa Messina, alla collaboratrice amministrativa Angela Cruciata e a Giovanni Iacono Fullone. Quest’ultimo è titolare di un’impresa di sanificazione, nonché consigliere comunale Mazara del Vallo (anche per lui è scattata la sospensione decisa dal prefetto). Sarebbe stato favorito venendo informato in anticipo delle procedure di una gara e ricevendo delle proroghe tecniche. Per sdebitarsi avrebbe regalato alle due donne una cassetta di gamberoni, due aragoste, scampi e otto fette di pesce spada.
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11 Dicembre 2023, 19:03