25 Gennaio 2024, 06:55
4 min di lettura
PALERMO – Il concorso per direttore generale sarebbe stato cucito su misura addosso a Carlo Guarnotta. Che nel 2020 divenne direttore generale della “Trapani servizi spa”, società del comune di Trapani che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
È uno dei capitoli dell’inchiesta che ieri ha portato all’arresto (ai domiciliari) del deputato regionale del Pd Dario Safina. Divieto di dimora per lo stesso Guarnotta e per il direttore amministrativo della società, Giuseppe Ullo. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura trapanese, sono partite dall’incendio doloso che nel 2020 danneggiò l’impianto in contrada Belvedere.
Guarnotta era amministratore unico (e anche direttore tecnico), ma fu stabilito che dovesse essere un consiglio di amministrazione a guidare la società. Si svolse una riunione a cui presero parte, oltre a Guarnotta e Ullo, anche il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, gli assessori Antonino Romano e Dario Safina. Fu quest’ultimo a inserire nell’ordine del giorno la necessità di predisporre un avviso pubblico per selezionare il nuovo direttore generale. Obiettivo dichiarato: garantire “continuità tecnico-amministrativa alle attività aziendali” visto che stava scadendo il mandato di amministratore unico.
Ullo predispose il bando che fu, però, revocato il 24 dicembre, quattro giorni dopo la pubblicazione. A spiegare il motivo di questa decisione a Carlo Guarnotta era Girolamo Spezia, neo presidente del Cda della società. La revoca consentiva di “stare tutti più tranquilli”. Ed era sempre Spezia a confidare al consigliere Marilena Ciotta le perplessità manifestate da Tranchida: “Domenica mi ha chiamato il sindaco perché ha letto il bando del direttore generale, dice: attenzione non vorrei che sia… mi sembra stampato. Gli ho detto io, noi abbiamo trovato questa procedura iniziata”. In effetti, i due interlocutori, rileggendo il testo del bando, rilevavano alcuni aspetti che, a loro dire, rendevano scontata la vittoria di Guarnotta. Ciotta: “Facendo il calcolo di Carlo… lui già è dentro con trentotto punti senza mettere altro”.
Qualche giorno prima Guarnotta, parlando con un collaboratore, aveva mostrato tranquillità per l’esito della procedura: “… diciamo dovrei rientrare, è un bando sempre, perciò, quindi dovrei… rientrare come direttore generale, però se ne parla sempre se tutto a bene… si, giugno, luglio”.
Contemporaneamente Guarnotta aveva fatto la domanda per il posto di dirigente tecnico del Comune, ma lo considerava un ripiego: “… io sinceramente tra là e qua preferisco qua… perché prendo un incarico, 110, insomma un incarico politico e rispetto a questo di qua è una follia”. Era pronto a fare obtorto collo il dirigente tecnico al Comune: “… ma se lui mi dice di accettare, io devo… se io voglio continuare a fare qua il direttore generale qua… ti mette la croce di sopra”.
Il 3 dicembre 2020 all’interno dell’ufficio di Guarnotta sono state registrate le rassicurazioni di Bellofiore: “Qui te lo dico e qui te lo nego, sto accontentando il tuo bando di direttore tecnico…. di direttore generale… cioè non lo devi dire a nessuno… più titoli di te chi ci sta? (diceva ridendo ndr) beh… ora lo rivedo anche in maniera sostanziale così elimino se c’è qualche vizio di non conformità con le norme… infatti appena me ne vado di qui vado a parlare con Donatella, però tu non ne sai niente”.
Spezia aveva chiesto un parere legale ad un avvocato, al quale aveva parlato, senza troppi giri di parole, di un bando “ad hoc sull’amministratore uscente che fra l’altro è qua e per me è una persona seria, ed è una persona seria attenzione”. Per favorire Guarnotta sarebbe stato inserito fra i requisiti quello di avere guidato almeno per tre anni una società a partecipazione pubblica, con un minimo di 100 dipendenti e fatturato di 15 milioni di euro.
ll 28 dicembre 2020 il Cda annullava il bando di gara, in quanto “da una più attenta lettura lo stesso non sembrerebbe assicurare la più ampia partecipazione…”. Il 20 aprile 2021 fu pubblicato un nuovo avviso. Responsabile del procedimento amministrativo era ancora una volta il direttore amministrativo Giuseppe Ullo.
Il bando veniva esteso anche a chi aveva avuto esperienza in aziende private. I criteri di valutazione dei titoli prevedevano, però, meccanismi di maggiore attribuzione a chi aveva lavorato nel pubblico. In particolare nella gestione di impianti per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti. Cinque punti per ogni anno di lavoro nel settore privato, otto nel pubblico. A vincere il concorso fu Guarnotta. I candidati erano quattro. I punteggi dell’orale andavano dal 29 al 35 assegnato a Guarnotta. Che però staccava i concorrenti grazie ai titoli: 38,9 il suo punteggio, parecchio distante – fermo al 20,5 – il secondo classificato.
Pubblicato il
25 Gennaio 2024, 06:55