PALERMO – I genitori di Sebastiano hanno rispettato la volontà di un figlio strappato alla vita a soli vent’anni. Sebastiano Leonardi la settimana scorsa è morto in un incidente stradale a Gaggi, in provincia di Messina. Era notte e stava rientrando a casa dal lavoro in sella ad uno scooter. Il suo ultimo atto d’amore è stata la donazione degli organi. Il cuore è andato ad un paziente di Torino, reni e fegato a Palermo e le cornee alla banca degli occhi.
A ricevere il rene a Palermo è stato un magistrato che adesso sta bene e vuole ringraziare l’equipe dell’ospedale Civico che ha eseguito l’intervento. “In un momento come quello attuale in cui c’è un dibattito su possibili tagli alla sanità pubblica – racconta l’uomo al quale garantiamo l’anonimato per ragioni di privacy – si verificano anche fatti straordinari che riempiono d’orgoglio la sanità palermitana e l’intera regione. Un rene, traumatizzato dall’evento violento, che normalmente viene considerato inidoneo al trapianto, per il coraggio e la determinazione del giovane chirurgo Salvatore Piazza e alla fermezza della dirigente del reparto di Nefrologia Flavia Caputo è stato suturato con maestria e impiantato. Non è solo per gratitudine e riconoscenza – conclude – che racconto tutto questo, ma si tratta di un dovere civico per la città di Palermo e l’intera regione che spesso sembra dimenticare le eccellenze della sua terra. È ai familiari di Sebastiano che sono vicino. Mi è bastato leggere il suo profilo Facebook per capire che era un ragazzo profondo. Una persona speciale”.
