20 Febbraio 2022, 11:28
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CATANIA – Saranno al porto e al casello di San Gregorio, a presidiare i principali snodi di passaggio delle merci nella provincia, ma senza blocchi. Gli autotrasportatori catanesi dell’Aias, Associazione imprese autotrasportatori siciliani , hanno deciso per un’azione simbolica dopo avere aspettato che arrivassero risposte governative sull’impennata dei prezzi del carburante. Ma se a Catania partono i blocchi, alcune sigle sindacali decidono di prendere le distanze.
A parlare della manifestazione in partenza da stasera è Giuseppe Richichi, presidente dell’Aias, raggiunto proprio mentre i trasportatori sono in riunione all’Interporto di Catania per decidere le modalità della protesta. Che partirà dal casello di San Gregorio e dal porto, ma che non prevede nessuna azione di blocco della circolazione: “Siamo stati molto chiari, presidieremo le zone e fermeremo il movimento e lo scarico di merci, ma non stiamo bloccando nulla“.
La decisione è arrivata dopo la riunione di giovedì tra sindacati nazionali dei trasportatori e ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini per risolvere il problema del caro carburante e della crescita generale dei prezzi che gli autotrasportatori devono affrontare per spostare merci nella penisola. Come raccontato da Livesicilia, l’Aias attendeva di vedere cosa si sarebbe mosso in quella riunione: “A Roma l’incontro col governo è andato male – dice Richichi – e le sigle nazionali prendono ulteriore tempo, con un incontro con le associazioni di categoria che avverrà domani”.
Da qui la decisione di fare dei “punti di sensibilizzazione”: “Su questo voglio chiarire – dice Richici – che fermeremo i nostri automezzi e le merci e cercheremo di sensibilizzare i cittadini sul problema dei prezzi del carburante, ma non impediremo la circolazione”.
Dalla manifestazione degli autotrasportatori catanesi prende le distanze il sindacato Cna Fita Sicilia, che in una nota firmata dal presidente Saro Tumino e dai responsabili regionali Giorgio Stracquadanio e Daniela Taranto dice di non condividere le ragioni della protesta, ma non le modalità scelte dall’Aias: “L’annunciato blocco dell’autotrasporto proclamato per domenica sera da alcune sigle – si legge nella nota – è la solita e piccola fuga in avanti. Non è spegnendo i motori dei camion e bloccando l’economia siciliana che si contrasta la crisi che sta travolgendo il comparto dell’autotrasporto. Non è qui, nella nostra isola, che si decidono i sostegni e gli aiuti per fronteggiare l’aumento esponenziale del carburante e dei costi di gestione delle attività (italiane e europee) del settore. Il blocco fatto in questo modo serve solo a soddisfare il protagonismo fine a se stesso dei soliti”
“Qui non è in gioco solo il destino dell’autotrasporto – si legge ancora nella nota – qui rischia la paralisi l’intero sistema economico siciliano. E poi è risaputo che lunedì, 21 febbraio, c’è un incontro tra le Organizzazioni e il governo proprio su questi temi. Così come è risaputo che l’intero settore è in stato d’agitazione. Che senso ha allora questa fuga in avanti? Se non la voglia di esibirsi che diventa prevalente sugli interessi generali della categoria. CNA fa appello alle Prefetture e alle Questure siciliane – concludono Tumino, Stracquadanio e Taranto – affinchè agli autotrasportatori, che non condividono l’impostazione della protesta, venga garantito il diritto di spostarsi liberamente. L’imposizione di alcuni non può diventare regola generale”.
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20 Febbraio 2022, 11:28