Gettati in mare | per sfuggire ai controlli

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01 Gennaio 2013, 12:23

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CAMPOBELLO DI MAZARA (TRAPANI) – Immigrati gettati in mare come fossero un carico da cui disfarsi, con il solo obiettivo di sfuggire alla cattura. I giorni di capodanno si portano dietro l’ennesima tragedia dell’immigrazione. Questa volta a far da scenario sono le acque davanti alla costa trapanese. In questo lembo di Sicilia quello che fino a ieri era solo un timore, stamattina ha avuto una tragica conferma: sulla spiaggia di Tre Fontane, nel territorio di Campobello di Mazara, è stato trovato il cadavere di un immigrato magherebino, di cui ancora non si conosce il nome. E’ uno dei due uomini – secondo il racconto fatto agli investigatori dai migranti giunti ieri sull’Isola dopo una traversata nel canale di Sicilia – a non avercela fatta a raggiungere terra: i tre scafisti del peschereccio che ha imbarcato i migranti in Tunisia, hanno gettato in mare il loro ”carico” quando la barca era a decine di metri dalla costa.

Lo sbarco è avvenuto alle 2 di notte, e poco dopo una motovedetta della guardia di finanza di Mazara del Vallo si è accorta di un peschereccio che navigava a luci spente nelle acque di Torretta Granitola, cercando di eludere i controlli. Quando gli uomini delle fiamme gialle si sono accostati all’imbarcazione, l’equipaggio ha tentato la fuga. Dopo un inseguimento durato venti minuti il peschereccio è stato bloccato, a bordo c’erano tre tunisini, di 21, 35 e 47 anni, che avevano appena abbandonato in mare i migranti. Non è stato difficile capire quello che era accaduto: condotti nel porto di Mazara del Vallo, i tre sono subito stati riconosciuti dagli 8 tunisini che si erano messi in salvo. Così gli scafisti sono stati subito arrestati e richiusi nel carcere di Trapani.

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Il racconto dei sopravvissuti è stato terribile: i tre hanno costretto i migranti a gettarsi in mare, dove l’acqua era profonda, nonostante le urla di chi non sapeva nuotare e invocava aiuto. Ieri erano iniziate le ricerche dei due dispersi, condotte anche con l’ausilio di tre elicotteri dalla Capitaneria di porto e dalla guardia di finanza. Impegnati pure i sommozzatori dei vigili del fuoco. Stamane le ricerche sono riprese per concludersi al tramonto, ma non è stata trovata alcuna traccia dell’altro disperso. Domattina riprenderà l’attività, ma soltanto con unità navali.

Sulla vicenda la procura ha aperto un’inchiesta. Intanto, all’alba sono stati individuati a terra 17 tunisini, sbarcati alle 5 a Torretta Granitola. Ma nelle ore successive altri maghrebini sono stati bloccati sulla terraferma e il conto di questo secondo sbarco, finora, è arrivato a 40. Anche questi migranti avevano i vestiti bagnati e anche loro sono stati costretti a gettarsi in acqua per raggiungere la riva.

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01 Gennaio 2013, 12:23

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