Tre rapine allo Zen in una notte| Un arresto, caccia ai complici

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06 Luglio 2016, 15:00

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PALERMO – Insieme a due complici avrebbe dato vita ad una notte di terrore allo Zen. Oggi scattano le manette per Antonino Catanzaro, 24enne pregiudicato, al quale gli uomini della squadra mobile diretti da Rodolfo Ruperti sono arrivati dopo lunghe e serrate indagini. E’ accusato di aver messo a segno due rapine e di averne tentato una terza, la notte del 25 luglio del 2015: in poche ore la banda colpì più volte, prendendo di mira diversi cittadini che stavano tornando a casa nella zona.

Catanzaro, insieme ai complici tuttora ricercati, salì su un’auto rubata per dare il via, in via Lanza di Scalea, ad una scorribanda armata e mettere a segno più colpi possibili, dalle rapine alle aggressioni. Una scia di paura interrotta dall’intervento della polizia che, dopo un rocambolesco inseguimento tra le strade dello Zen 2, costrinse i malviventi ad abbandonare la macchina ed a proseguire la fuga a piedi. La banda riuscì a fare perdere le proprie tracce, ma le indagini per rintracciare i malviventi non si sono mai fermate.

Il commando, composto da tre malviventi incappucciati, era armato di coltelli e mazze: tra le 3 e le 4 di notte prese di mira cittadini che da facevano rientro a casa da soli, terrorizzandoli con le armi e costringendoli a consegnare soldi ed oggetti preziosi tra le vie dell’ Olimpo, Scordia e Resuttana.

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Nel dettaglio, furono presi di mira tre diversi automobilisti i quali furono seguiti, affiancati e bloccati dall’ autovettura rubata a bordo della quale i tre stavano viaggiando a folle velocità. La prima vittima fece in tempo a vedere i tre incappucciati, scendere dalla vettura e brandire mazze e coltelli, prima di scappare e lanciare il primo allarme alla polizia.

Il secondo automobilista fu rapinato del portafoglio e del telefono cellulare e, poco dopo, un terzo automobilista fu costretto a scendere dalla propria vettura, una Smart, a bordo della quale i rapinatori sarebbero fuggiti prima di essere intercettati dalla polizia. Le indagini che hanno portato all’esecuzione dell’ordinanza sono state condotte dai “Falchi” della sezione Contrasto al Crimine Diffuso. Catanzaro è stato rinchiuso al Pagliarelli.

 

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06 Luglio 2016, 15:00

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