Tributi, continua regime di proroga |dell’appalto che vale 1,4 milioni

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12 Gennaio 2017, 14:10

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CATANIA – Sarebbe già partita una denuncia all’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione, per “illegittimità” della proroga. Si tratta della seconda, dopo un primo prolungamento del contratto nel 2015, alla Engieneering Spa – oggi Municipia – società che, nel 2012 si è aggiudicata la gara di appalto per tre anni ma che continua a svolgere il servizio di accertamento e riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie per conto del Comune di Catania. La prima proroga, stabilita con determina firmata da Francesco Gullotta lo scorso 23 settembre 2015, secondo quanto scritto dal dirigente, si è resa necessaria “tenuto conto della durata triennale quindi della scadenza in data 21.10.2015” – si legge nella determina. Un prolungamento “per un periodo non superiore a 12 mesi dalla predetta scadenza contrattuale”, si legge ancora.

Nel frattempo, l’amministrazione mette mano a una nuova delibera, per modificare i modelli organizzativi, dal momento che “i modelli organizzativi fin qui adottati non hanno consentito di raggiungere livelli di percentuali di riscossione tali da garantire un soddisfacente flusso di risorse finanziarie”. La Giunta Comunale ha quindi delibato in data 24/02/2015 l’atto di indirizzo per l’affidamento in concessione, per la durata di 5 (cinque) anni, del servizio di ricerca dell’evasione e di riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extra tributarie, della gestione per l’applicazione della TARI, nonché del supporto alla gestione della riscossione volontaria delle altre entrate tributarie ed extratributarie e delle attività opzionali del Comune di Catania”.

Proposta trasmessa ai revisori nel marzo 2015 per poi arrivare in Consiglio comunale dove, però, ancora non è stata discussa. Nonostante sia all’ordine del giorno da mesi. Questo ha comportato la seconda proroga – considerata illegittima dall’associazione dei consumatori che si è rivolta all’Anticorruzione – a firma del ragioniere generale, Massimo Rosso, che riporta data 21 ottobre 2016. “La legge consente la proroga” – afferma il ragioniere generale che, nella propria determina, riporta le motivazioni per le quali si sarebbe reso necessario un ulteriore prolungamento.

“La proposta di deliberazione, in ossequio al predetto delibato di Giunta Comunale, è stata depositata in data 15/04/2016, corredata del parere del Collegio dei Revisori, presso la Presidenza del Consiglio Comunale, e ancora oggi risulta inserita all’ordine del giorno del Consiglio Comunale”. E ancora: “nelle more dell’espressione della volontà consiliare debba procedersi all’affidamento del servizio al fine di evitare danno grave e certo all’Ente; il danno, grave e certo in caso di mancato affidamento del servizio, deriva dalla impossibilità di procedere alle ordinarie azioni di accertamento e di notifica dei tributi e, più in generale, della riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie. Tutte azioni che qualora non svolte farebbero incorrere l’ente nella mancata contabilizzazione delle entrate e, peggio, nel rischio di sopravvenuta prescrizione delle stesse entrate”.

Eppure, tra aprile 2016 e oggi, il tempo per bandire la nuova gara d’appalto ci sarebbe stato, onde evitare l’ulteriore proroga di un servizio assegnato su modelli organizzativi non considerati adatti a migliorare le performances dell’ente. Si sarebbe potuto mettere l’urgenza alla proposta della giunta municipale per “pressare” il Consiglio a trattare l’atto propedeutico per bandire la nuova gara secondo i nuovi indirizzi stabiliti dalla Giunta. “La gara potrà essere bandita solo dopo l’approvazione in aula – spiega Rosso – dell’atto delibato dalla Giunta, a meno di non predisporla secondo i vecchi modelli organizzativi”.

“Il Comune si riserva la facoltà di prorogare il contratto per il tempo necessario all’individuazione di un nuovo affidatario e alla consegna allo stesso del servizio, e comunque per un periodo non superiore a mesi (dodici), alle medesime condizioni, previo avviso da comunicarsi per iscritto almeno trenta giorni prima della scadenza del termine.” – si legge nell’art. 2, comma 4, del capitolato d’oneri a riguardo della proroga. Ma, scrive Rosso, “la predetta proroga dell’affidamento si fondava, tra l’altro, sulla volontà, per il futuro di concedere in concessione per la durata di 5 (cinque) anni, del servizio di ricerca dell’evasione e di riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie, della gestione per l’applicazione della TARI, nonché del supporto alla gestione della riscossione volontaria delle altre entrate tributarie ed extratributarie e delle attività opzionali del Comune di Catania, espressa attraverso l’atto di indirizzo della Giunta Comunale del 24/02/2015; – la proposta di deliberazione, in ossequio al predetto delibato di Giunta Comunale, è stata depositata in data 15/04/2016, corredata del parere del Collegio dei Revisori, presso la Presidenza del Consiglio Comunale, e ancora oggi risulta inserita all’ordine del giorno del Consiglio Comunale”.

E ancora: “nelle more dell’espressione della volontà consiliare debba procedersi all’affidamento del servizio al fine di evitare danno grave e certo all’Ente; il danno, grave e certo in caso di mancato affidamento del servizio, deriva dalla impossibilità di procedere alle ordinarie azioni di accertamento e di notifica dei tributi e, più in generale, della riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie. Tutte azioni che qualora non svolte, farebbero incorrere l’ente nella mancata contabilizzazione delle entrate e, peggio, nel rischio di sopravvenuta prescrizione delle stesse entrate”.

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Rosso scrive anche che “l’articolo 106, comma 11, del D.Lgs. 50/2016, Codice degli Appalti Pubblici e concessioni di lavori, servizi e forniture, prevede la possibilità di affidare in regime di proroga il servizio al medesimo affidatario nelle more dell’espletamento delle procedure necessarie per l’individuazione di un nuovo contraente” e che “nelle more della decisione consigliare sopra detta e al fine di non interrompere il servizio necessario e obbligatorio alle funzioni dell’Ente, debba procedersi all’affidamento del servizio fino al completamento delle procedure di gara scaturenti dalla predetta volontà consiliare; – l’affidamento del servizio, alle condizioni contrattuali attualmente vigenti, presuppone una spesa cui bisogna far fronte nell’ambito delle disponibilità del bilancio dell’Ente”.

Da qui il prolungamento dell’appalto: una proroga che vale, nel bilancio di previsione 2015-2017, la somma di € 1.400.000 e sulla quale sarà l’Anac a decidere, dopo gli esposti presentati da un’associazione etnea..

Tutto questo, mentre da mesi il punto all’ordine del giorno non viene trattato in Consiglio comunale, nonostante sia inserito nelle convocazioni. Lo scorso 8 novembre, ad esempio, poco dopo la scadenza della prima proroga e l’avvio della seconda, l’atto di indirizzo politico per il servizio di affidamento per i prossimi 5 anni del servizio era al sesto punto all’ordine del giorno. Se ne dovrebbe discutere anche oggi pomeriggio, ma dopo altri argomenti. Insomma, sembra che a nessuno, o comunque a pochi, interessi la questione o ravvisi urgenza nel trattare l’argomento. Non l’ha posta l’amministrazione comunale ed, evidentemente, non lo hanno fatto neanche i consiglieri in conferenza dei capigruppo, dove vengono stabiliti i punti all’ordine del giorno.

 

 

 

 

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12 Gennaio 2017, 14:10

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