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“Dal turismo segnali di ripresa|In arrivo gli aiuti economici”

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11 Luglio 2020, 06:05

5 min di lettura

PALERMO – Il settore turistico prova a rimettersi in piedi, ma fare delle previsioni non è cosa semplice. Lo sa bene l’assessore al Turismo, Manlio Messina, che non si sbilancia sul futuro più o meno prossimo del comparto. Ma la crisi sanitaria non è l’unica incognita. Il nodo dolente riguarda soprattutto i fondi previsti per rilanciare il settore ma tuttora fermi al palo.

Assessore, a che punto siamo con la ripresa turistica?

“Ci sono già dei primi segnali interessanti e quindi auspichiamo che il trend vada sempre a migliorare. E’ chiaro che il dato dipende da quella che è l’evoluzione del clima epidemiologico. Ad oggi ci sono segnali di ripresa molto interessanti però dobbiamo sperare che si continui verso questa direzione”.

E’ presto per fare qualche previsione?

“Sì perché non possediamo un dato storico, per cui non è possibile fare alcuna previsione statistica. Siamo davanti a un’emergenza mai successa negli ultimi cento anni: nessuno è in grado di capire che cosa accadrà”.

I soldi a sostegno delle attività turistiche siciliane che fine hanno fatto?

“Noi siamo pronti già da diverse settimane con la delibera approvata in giunta per i famosi fondi dei 75 milioni. E’ stata finalmente approvata anche la riprogrammazione da Roma e adesso la delibera si trova al vaglio delle commissioni parlamentari e poi del comitato di sorveglianza. Io spero e credo che nel giro di quindici giorni potremo avere l’esito positivo e avviare gli avvisi pubblici per l’acquisizione dei servizi”.

Ricordiamo, nello specifico, che cosa prevedono queste misure a sostegno del settore?

“Compriamo dalla filiera del turismo servizi rimasti invenduti, come le notti in albergo o le visite guidate. Spenderemo anche 15 milioni di euro nel settore aereo e sconti sui biglietti aerei: questi servizi andranno a costituire dei servizi tramite le nostre agenzie e saranno sostanzialmente regalati ai turisti.  Diremo ai turisti che se rimangono almeno tre notti in Sicilia, una notte e i servizi li regala la Regione Sicilia. Chiaramente è un progetto che non guarda solo all’estate perché è già luglio e i progetti non ci sono”.

Le stavo proprio chiedendo questo.

“Sì. E’ vero che la finanziaria è stata approvata 60 giorni fa e stiamo lavorando. Ma stiamo lavorando anche in vista del 2021, anzi la ratio del progetto è quella di cercare di aiutare la destagionalizzazione”.

Andiamo a qualche nota dolente. Il famoso logo non esattamente originale, le opposizioni le rimproverano di non avere verificato?

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“Sì”.

Come mai?

“La storia è un po’ paradossale”.

Ci dica la sua.

“Il logo è una scritta inserita all’interno di nove punti di un bando di gara fatto dal Mepa. Una scritta colorata che potesse sposare il progetto dei 75 milioni. Non abbiamo mai pensato di fare un logo definitivo della Regione Siciliana, a cui stiamo lavorando. Purtroppo dobbiamo ricordare che il piano triennale che consente lo sblocco dei fondi per volere delle opposizioni è stato tenuto in commissione per ben 90 giorni. Siamo stati in emergenza Covid senza risorse. Purtroppo chi ci attacca, soprattutto l’opposizione, è proprio chi ha tenuto in ostaggio il piano triennale e quindi le risorse, che in parte potevano essere destinate nell’anticipazione dei famosi 75 milioni, invece hanno preferito fare un’opposizione strumentale. Sul logo ribadisco”.

Prego.

“E’ una scritta colorata. Non si ricercava originalità si cercava esclusivamente di dare colore e allegria in un momento abbastanza triste. Del resto come dico sempre, o tutti copiano tutti oppure da Google a Expo tutti lanciano lettere colorate per inviare un messaggio di allegria. Non è un logo sposato dalla Regione in maniera definitiva, era una scritta per accompagnare un progetto”.  

Qual è lo stato dell’arte dei teatri siciliani?

“Abbiamo trovato uno stato di devastazione totale, dal Vittorio Emanuele di Messina alla Foss di Palermo passando per il teatro Bellini di Catania erano tutti teatri sull’orlo del fallimento, che sostanzialmente erano destinati alla chiusura e a consegnare i libri in Tribunale. Abbiamo fatto un lavoro importante e deciso di tagliare quelli che erano determinati rapporti clientelari che vedevano il teatro come un bancomat per qualche esponente politico, abbiamo deciso di farle diventare realtà culturali. Oggi questi tre teatri regionali sono fuori dal tunnel. Abbiamo cominciato un percorso virtuoso e abbiamo messo le risorse necessarie per investire nella cultura, raddoppiando il Fus passando da quattro milioni e mezzo a nove milioni e abbiamo dato delle governance che stanno lavorando in maniera attenta e precisa tagliando gli sprechi e riqualificando le nostre bellissime orchestre, i nostri cori e professionisti che negli ultimi anni non venivano valorizzati per come meritavano”.

C’è sinergia con l’assessore Samonà? Cosa ne pensa del vespaio di polemiche che ha scatenato la sua nomina?

“C’è assolutamente sinergia con l’assessore ai Beni culturali e c’era anche prima quando la delega era nelle mani del Presidente. La sinergia continua anche con Samonà. Le polemiche mi fanno capire quanto ci sia poco da dire da parte delle opposizioni e che se non hanno altro da dire il governo sta lavorando bene. Si attaccano ai soliti rigurgiti fascisti o chissà di quale tipo di attività. Samonà è un ragazzo che sicuramente non conosce l’epoca del fascismo, non l’ha vissuta. Guardiamo al futuro con un’impostazione culturale che nessuno nega. Anche io sono un uomo di destra, lo dico e lo affermo sempre con molto orgoglio, ma certamente questo non significa che siamo fascisti o abbiamo determinati atteggiamenti in maniera positiva, anzi li condanniamo regolarmente. Condanniamo il nazismo, condanniamo tutto quello che è accaduto. E le polemiche sterili le rimandiamo al mittente che evidentemente non ha altro da dire”.

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11 Luglio 2020, 06:05

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