Tutto valido, anzi annulliamo tutto | I 15 giorni del perfetto flop day

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18 Agosto 2014, 18:30

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PALERMO –  Tanto per orientarsi un po’, è necessario forse riannodare il nastro di un flop colossale chiamato Piano Giovani.

5 agosto 2014: la corsa al secondo click day – 800 tirocini in azienda retribuiti con 500 euro al mese per sei mesi – si rivela un ostacolo insormontabile per la maggior parte degli aspiranti. Il sito va in tilt. L’assessorato in un primo momento tende a gettare acqua sul fuoco: “Ci sono stati dei problemi di natura tecnica per il sovraccarico di utenti connessi, ma gli incroci fra tirocinante e azienda sono validi”. Montano, però, soprattutto sul web, le proteste degli esclusi. E in serata l’assessore Scilabra detta una nota in cui non nasconde “lo sdegno più profondo rispetto alla gestione amministrativa e tecnica dell’iniziativa”. E aggiunge. “Accerterò le responsabilità di chi oggi ha causato il malfunzionamento delle procedure e farò quanto in mio potere per ripristinare un livello sufficiente di dignità per la Regione Siciliana”. Infine un’accusa velata: “A questo punto devo pensare male e ad un evidente tentativo di ostruzionismo e sabotaggio da parte di più soggetti rispetto alla mia azione politica“.

Il 6 agosto arriva la prima resa dei conti. La Scilabra scrive alla dirigente dell’assessorato al Lavoro, Anna Rosa Corsello e le chiede una relazione ufficiale sul crash del sito. LiveSicilia comincia ad indagare e scopre che sotto accusa ci sarebbe una società genovese, la Ett, l’azienda incaricata di gestire la piattaforma informatica del piano giovani.

Il 7 agosto la Scilabra va oltre. E scrive una durissima lettera contro la Corsello, una sorta di sfiducia in diretta: “Le esprimo la mia totale disapprovazione. Io e la Regione abbiamo subito da questa vicenda un incalcolabile danno d’immagine“.

L’8 agosto LiveSicilia pubblica un’inchiesta esclusiva su tutta la vicenda. E ricostruisce tutti gli affidamenti diretti che la Corsello, a partire dal 29 agosto 2012 e fino al giugno 2014, ha dato alla Ett. Un totale di oltre 750.000 euro più iva affidati senza alcun bando e bypassando la società regionale per i servizi informatici, la Sicilia e Servizi retta dall’ex pm Antonio Ingroia. Crocetta legge l’articolo di Live e convoca subito un vertice a Palazzo d’Orleans con la Scilabra e la Corsello: “Voglio vederci chiaro”. La Ett, nel frattempo, si difende e fa sapere di avere denunciato alla polizia postale “il tentativo esterno di stressare il portale”. Ingroia, intervistato da LiveSicilia, cade dalle nuvole e rivela: “La Regione non ci ha interpellati, noi avevamo e abbiamo le competenze per sviluppare un portale di quel genere”. Anche Italia Lavoro – che ha ricevuto 5 milioni dalla Regione per gestire il progetto piano giovani –  si tira fuori. “Il soggetto tecnico per gestire il sito è stato scelto direttamente dalla Regione”.

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Il cerchio sembra stringersi attorno alla Corsello. Che il 9 agosto scarica in un colpo solo Italia Lavoro e Ett. “Ho inoltrato a Italia Lavoro una formale contestazione e ho chiesto a Ett ogni necessario chiarimento sospendendo nel frattempo gli effetti del contratto”.

Il 10 agosto scoppia il caso delle selezioni di Italia Lavoro, assunzioni a tempo che la società ratificherà a fine mese a professionisti che dovranno occuparsi proprio del piano giovani. Si tratta di 31 assunzioni con qualche nome di prescelto vicino alla politica. Come l’ex consigliere d’amministrazione di Sviluppo Italia Sicilia Francesco Tuzzolino. O come Marcello Capetta, ex senatore accademico.

Il 13 agosto Crocetta rompe la tregua di Ferragosto e convoca una conference call con la Scilabra e la Corsello: “Chi ha sbagliato paghi”. e si dice pronto ad annullare le due contestate finestre del click day.

Il 14 agosto Antonio Ingroia presenta la sua relazione sul flop del 5 agosto e mette nero su bianco che non tutti i partecipanti hanno avuto pari opportunità d’accesso al portale

E’ quello che aspettava Crocetta. Il 17 agosto il presidente della Regione annulla tutto. La Corsello pubblica il nuovo bando: 75 milioni per 20.000 nuovi tirocini. I 1.600 già selezionati e ora esclusi annunciano ricorsi. In assessorato le acque restano pero’ agitate. E infatti gli assessori Bruno e Scilabra si affrettano a prendere le distanze: “Noi di quel bando non sapevamo nulla”. L’ultimo capitolo del flop day è ancora tutto da scrivere.

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18 Agosto 2014, 18:30

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