“Uccise cognata e fratello”| Confermata la condanna a 24 anni

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19 Febbraio 2013, 18:04

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PALERMO – Dopo 19 anni c’è un colpevole per l’omicidio dei coiniugi Filippo Romano Monachelli ed Elena Lucchese. Filippo Romano Monachelli e la moglie furono uccisi a colpi di pistola. I loro corpi bruciati e fatti ritrovare all’interno di un furgoncino, sul lungomare di Villagrazia di Carini. Era il 21 novembre del 1994.

Sotto processo c’era Natale Romano Monachelli, rispettivamente fratello e cognato delle vittime. La prima sezione della corte d’assise d’appello di Palermo, presieduto da Salvatore Trizzino, lo ha condannato a 24 anni anni di reclusione, ribaltando l’assoluzione di primo grado. La procura generale aveva chiesto l’ergastolo.

Decisive sono state le dichiarazioni fornite dal pentito Angelo Fontana, secondo cui, Natale Monachelli avrebbe ucciso il fratello tossicodipendente perché portava discredito alla famiglia. La cognata, invece, avrebbe pagato con la vita il fatto di esseer diventata una testimone scomoda. Dichiarazioni che in primo gardo erano state ritenute inattedibili.

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Il duplice omicidio è rimasto per anni nel dimenticatoio. Natale Romano Monachelli si era trasferito a Stoccolma, dove aveva portato con se la madre e il figlio del fratello, rimasto orfano, per rifarsi una vita. Il suo ristorante “Piazza Italia”, era uno dei più frequentati dagli amanti del cibo italiano in Svezia.

A Stoccolma si era risposato con una svedese da cui ha avuto un figlio. Poi nel 2009, con la riapertura delle indagini, l’arresto, l’estradizione e la successiva assoluzione. Adesso è arrivata la condanna a 24 anni. Una sentenza che ha lasciato “sconcertati” – così si sono definiti i difensori di Monachelli – gli avvocati Salvatore Pirrone e Concetta Cancelliere, che attenderanno la lettura delle motivazioni della sentenza per presentare ricorso in Cassazione.

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19 Febbraio 2013, 18:04

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