Ultima settimana per le liste |Ecco i big che si giocano tutto

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10 Maggio 2018, 05:38

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CATANIA – Ultima settimana per preparare le liste. Ultimi accordi per decidere chi si candiderà, dove e con quale coalizione. Dovranno essere consegnate mercoledì 16 entro le ore 12 le formazioni con cui i cinque candidati sindaco di Catania ambiscono a ottenere la tanto agognata poltrona. Perché mai come quest’anno saranno i candidati in consiglio comunale a trascinare l’aspirante primo cittadino e permettergli o meno di raggiungere l’obiettivo. Con l’effetto trascinamento, da una parte, e la possibilità di voto disgiunto dall’altra, i nomi inseriti in lista potrebbero davvero decretare la vittoria di uno o dell’altro.

E permettere ai “big” che le stanno riempiendo di riscuotere, all’indomani del voto, in termini di poltrone, incarichi e sottogoverni, ma anche semplicemente di accreditarsi al mondo politico, far vedere la propria forza selettiva e persuasiva – nello scegliere e convincere i candidati – non solo numerica. La fase storica sembra essere tale, al momento, da rendere necessaria per la classe politica, almeno la sopravvivenza. Non importa poi molto per quanto tempo e con chi.

E potrebbero essere proprio i risultati delle liste – e l’apporto concreto che daranno ai vari candidati sindaco – a segnare la differenza tra un alleato e l’altro. Per questo, a destra come a sinistra, fervono le strategie – chi piazzare e dove per poter agguantare più voti possibili (e quindi più seggi in Consiglio) e le trattative per il dopo voto, per la divisione delle poltrone e degli incarichi. E così fervono i big che tirano i fili delle varie formazioni: maggiore percentuale otterranno, maggiore sarà la possibilità di ottenere una poltrona, o comunque credito politico da spendere.

CENTRODESTRA – Ben riconoscibili i leader delle liste che sostengono la candidatura di Salvo Pogliese. La Lega di Salvini, la cui lista vedrà la presenza di esponenti dell’Unione dei siciliani di Gaetano Armao, nella sua declinazione locale, sembra non aspirare a poltrone quanto piuttosto alla conferma dell’aumento dell’appeal dei siciliani nei confronti del Carroccio. “Noi stiamo ragionando a lungo termine – afferma a LiveSicilia il senatore Stefano Candidani – e chiediamo il voto per il nostro progetto politico”. Nessuna richiesta politica, dunque. Almeno sulla carta.

L’Udc, ritornato sulle scene dopo un po’ di tempo in standby, sembra voler dire la sua. Gli uomini dello scudocrociato, simbolo recuperato per le ultime regionali, potrebbero arrivare a ottenere buone percentuali alle amministrative, numeri utili non solo per un posto in Giunta – che dovrebbe spettare ad Alessandro Porto (riferimento catanese insieme a Giovanni Pistorio), definitivamente ritornato alle sue origini politiche e vero animatore della lista – ma anche a riportare sotto i riflettori una compagine che mira a crescere.

Il Mpa, mai scomparso dalla politica cittadina, se non nel nome – a Palazzo, il gruppo di autonomisti che fanno riferimento diretto all’ex presidente Lombardo è Grande Catania – dovrebbe schierare due liste a sostegno di Pogliese, formazioni che dovrebbero portare parecchia acqua al mulino del centrodestra e conquistare seggi, oltre che un posto in Giunta che dovrebbe spettare a Giuseppe Lombardo, che ha mancato l’elezione all’ars prima e a Roma poi.

Fratelli d’Italia. Dopo tensioni evidenti all’interno della formazione politica che fa riferimento a Giorgia Meloni, che hanno registrato l’adieu di Carmelo Nicotra, oggi in una lista riferimento diretto di Pogliese, sembra tornato il sereno in casa FdI dove il leader etneo, Manlio Messina, oppositore di ferro all’amministrazione Bianco, dovrebbe quasi certamente sedere in Giunta. Una magra consolazione per il consigliere candidato a Montecitorio e rimasto fuori dal Parlamento, nonostante le rosee previsioni.

Per quanto riguarda Diventerà Bellissima, formazione che fa riferimento diretto al presidente della Regione, Nello Musumeci, rumors insistenti parlano di difficoltà nel chiudere la lista, soprattutto dopo i guai giudiziari dell’ex deputato regionale, Marco Forzese che pare stesse lavorando assiduamente per riempirla. A oggi sembra che non si trovino tutti i nomi per poterla chiudere: non farlo sarebbe uno smacco per il partito riferimento del Presidente della Regione e dell’unico senatore eletto nel centrodestra, Raffaele Stancanelli.

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Infine Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi, al quale appartiene il candidato sindaco Pogliese, potrebbe non sfondare, in termini di voti e preferenze. La formazione potrebbe essere cannibalizzata dalle due liste riferimento diretto dell’eurodeputato – Salvo Pogliese sindaco e In campo con Pogliese – e  che, per definizione, dovrebbero essere quelle all’interno delle quali inserire i “cavalli di razza”, in modo da portare in Consiglio comunale più uomini possibile. Anche se un posto in Giunta dovrebbe spettare al partito dell’eventuale primo cittadino. E uno andare alla lista Catania in azione, che ha raccolto molti delusi dell’esperienza Bianco.

CENTROSINSTRA. Fibrillazioni anche all’interno della coalizione che sostiene la ricandidatura, stavolta civica, di Enzo Bianco. Niente simboli per le liste a sostegno dell’attuale primo cittadino, sebbene i personaggi politici che stanno lavorando per riempirle siano ben noti. A cominciare dagli esponenti Demosì, associazione presieduta dall’ex assessore ai servizi sociali Angelo Villari e dalla collega di area di partito – oltre che di sindacato – Concetta Raia. I due, dopo il flop registrato elle ultime regionali dal primo e la mancata candidatura alle Politiche della seconda, a differenza delle voci circolate inizialmente non avranno una lista di riferimento ma inseriranno uomini e donne vicini ai due sindacalisti all’interno di una delle due formazioni che fanno riferimento direttamente al sindaco Bianco: Con Bianco per Catania e Primavera per Bianco.

Stessa sorte che toccherà, con molta probabilità, anche al deputato regionale ed ex assessore Anthony Barbagallo che pare abbia non poche difficoltà a chiudere la lista Catania Attiva. Non è escluso, dunque, che Ersilia Saverino, pupilla dell’ex sindaco di Pedara, così come altri aspiranti consiglieri, dovranno candidarsi in una delle liste del sindaco. Una possibilità che sembra quasi una certezza: su Facebook già sono stati pubblicati i “santini” della consigliera Saverino in tandem con Nuccio Bevilacqua, candidati in Primavera per Bianco.

Insomma, le liste direttamente riconducibili ai “big”, nella coalizione che sostiene la ricandidatura di Enzo Bianco sembra siano solo le due che fanno riferimento diretto a Luca Sammartino e Valeria Sudano, Catania 2.0 e Cambiamento Reale. Loro sì, leader de facto di quel che resta del partito democratico, sono ben riconoscibili.

L’attuale primo cittadino dovrebbe poi poter contare sulla lista I Progressisti confezionata (anche) da Orazio Licandro, assessore alla Cultura per tutta la durata della consiliatura attuale, che però non sembra avere uomini o donne di riferimento. E su una lista, ispirazione dell’associazionismo e del terzo settore, Catania autonoma e solidale. Forse per tentare di rosicchiare qualche voto al candidato civico Abramo.

 

 

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10 Maggio 2018, 05:38

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