Un narratore in divisa |"Graziella vive in questo libro" - Live Sicilia

Un narratore in divisa |”Graziella vive in questo libro”

Francesco Manna, assistente Capo in servizio presso la Questura di Catania, ha partecipato al Salone del libro di Torino con un libro dedicato alla moglie, scomparsa prematuramente. "Con questo libro - afferma - sono riuscito a superare il mio dramma personale”.

CATANIA – Non lo diresti mai, vedendolo in divisa, a bordo di una volante, mentre compie il suo lavoro. Non lo immagineresti mai, davanti al computer, o con la penna in mano di fronte a un foglio bianco, mentre si accinge a scrivere il suo romanzo. E invece, con “Graziella, storia di una donna guerriera”, è arrivato al Salone del Libro. Francesco Manna, Assistente Capo in servizio presso la Questura di Catania, ha scoperto la scrittura come passione, come conforto, come terapia. Il libro è dedicato alla moglie, scomparsa prematuramente per via di un male che, lentamente, l’ha portata via dal compagno di sempre, dai figli, dalla vita.

Il tuo primo libro per il tuo grande amore?

“Sì. Il libro è dedicato a mia moglie che, dopo una lunga malattia, ci ha lasciati. Ho iniziato a scriverlo subito, una settimana dopo circa. In realtà è un diario dove racconto la nostra storia da quando ci siamo conosciuti a quando fisicamente mi ha lasciato”.

Un volume che parla d’amore, dunque, di viaggi, esperienze, quotidianità. Anche quando il cancro bussa alla porta di una famiglia felice, trasformandone l’esistenza. “Racconto gli ultimi due anni quando la malattia avanzava e la medicina tradizionale non dava i risultati sperati. Ci siamo allora affidati alla medicina alternativa, in particolare a quella ayurvedica, oltre ad aver cambiato regime di alimentazione”. Cambiamenti che Francesco Marra definisce “scoperte”, che gli hanno rivoluzionato la vita e che entrano di diritto nel libro.

Perché un romanzo?

“Scrivere, per me, è stata una sorta di terapia. Con questo libro sono riuscito a superare il mio dramma personale”.

Una coppia unica, quella formata da Francesco e Graziella. Tutti l’hanno sempre definita bellissima. Diciannove anni di matrimonio, ventiquattro insieme: una vita. “Ho conosciuto mia moglie quando lei aveva 14 anni e io 19. Ci siamo sposati quando Graziella è diventata maggiorenne”.

Il Libro è un omaggio all’amore che li ha legati. Un omaggio alla vita. “Un’eperienza che, piano piano, si è rivelata una terapia per me e per i miei due figli, uno di dieci e uno di quindici anni, che, attraverso le mie parole, possono ricordare della loro mamma molto di più di quello che hanno conosciuto e averla sempre accanto”.

Francesco, il suo libro, lo ha presentato al Salone del Libro di Torino. Non era l’unico poliziotto. Nell’ex capitale del Regno d’Italia, infatti, sono arrivati in sette. “Dentro una divisa c’è un uomo, anche se spesso questo non viene evidenziato. Con i suoi umori, le gioie, i tormenti e anche le sue tragedie. Ho pianto tanto, mentre scrivevo. Ma ho anche riso. Non ho voluto focalizzare l’attenzione solo sugli aspetti negativi, sulla malattia. Ovviamente questa c’è perché ha fatto parte della nostra vita, della sua e della mia. Però è importante anche ricordare il bello e il divertente che è stata la nostra vita”.

La scrittura, per Francesco, è diventata molto di più di un rifugio e di una terapia. È diventata una passione. “Ho già iniziato a scrivere un secondo romanzo. È ancora in cantiere. Vedremo cosa verrà fuori”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI