Una costosissima buffonata

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02 Dicembre 2015, 11:49

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E’ continuato ieri, per il secondo giorno, il blocco informatico alla regione siciliana. L’ex socio privato della partecipata regionale Sicilia e-Servizi ha in pratica disconnesso la rete dal server. Dunque l’ex socio è ex fino a un certo punto, visto che può bloccare il funzionamento della struttura. L’azione è dovuta a un credito vantato e non saldato dalla regione, anche perché la società è gravata da un pesante passivo a sette cifre. Tanto pesante che l’ineffabile governatore Crocetta aveva deciso di liquidare la partecipata nominando un apposito commissario che invece ha proceduto ad assunzioni ed è divenuto amministratore unico. Naturalmente il passivo è cresciuto mentre non si è risolto il rapporto con il socio privato. Sarebbe uno dei tanti esempi di malgoverno, se non che il liquidatore, divenuto amministratore, è l’ex procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Poco tempo fa c’era già stato un blocco del servizio informatico regionale e qui se ne era parlato. Bene, ci risiamo.

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Nel frattempo dunque nulla è successo. Ingroia ha passato il weekend a Roma, impegnato in manifestazioni politiche. All’assemblea del suo movimento Azione Civile ha pronunciato un discorso in cui ha sobriamente definito il Pd – partito che sostiene la giunta che lo ha nominato amministratore – “un nemico sociale, il punto di stabilità di una classe dirigente criminale”. Poi, tornato a Palermo e preso atto del black out informatico, causato dall’azienda da lui guidata, ha pronunciato parole non meno forti: “Qualcuno dovrà rispondere dell’enorme danno arrecato”. Giusto, anche perché un identikit del “qualcuno” è facilmente componibile. Ma è più urgente un’altra domanda. Quanto deve durare ancora questa costosa buffonata?

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02 Dicembre 2015, 11:49

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