Il Cuda: "Web tv, affitti d'oro" |Il Rettore: "Taglieremo gli sprechi" - Live Sicilia

Il Cuda: “Web tv, affitti d’oro” |Il Rettore: “Taglieremo gli sprechi”

Il Cuda attacca sui costi di locazione della sede della nuova web-tv di ateneo, ma i locali non sono inutilizzati, le telecamere di LivesiciliaCatania hanno inquadrato reporter e registi al lavoro. Il rettore: "Sarà una grande tv degli studenti". LE FOTO. 

CATANIA. Il bubbone lo ha fatto esplodere il Cuda. Sigla che sta per Coordinamento unico d’Ateneo e che abbraccia docenti, ricercatori, personale amministrativo e studenti. La questione starebbe in questi termini: l’Università rischierebbe di bruciare qualcosa come 1 milione e 600 mila euro per via dell’affitto di locali (scadenza di locazione giugno 2015) destinati ad aule didattiche ed uffici praticamente inutilizzati. Ma il punto della questione non toccherebbe solo e soltanto una questione puramente economica. La “denuncia” fa leva anche sul fatto che quegli stessi locali sono rimasti deserti sino a quando Severino Recca, fratello del rettore uscente, uomo simbolo del mondo televisivo siciliano,  ha creato la struttura della nuova Web-Tv dell’Ateneo coordinata proprio dal fratello del rettore uscente. Un affitto da oltre 20 mila euro mensili verso il quale il Cuda punta il dito. Una presa di posizione chiara e dettagliata, quella del Coordinamento, che ricostruisce la vicenda sin dagli esordi. “In data 14 luglio 2009, l’Ateneo di Catania stipulava un contratto d’affitto con la I.S.A., Impianti Sportivi Alberghieri S.R.L., società con sede a Catania in via Centuripe 1/C. Tale contratto prevede la locazione di uno stabile situato a Catania, tra via Umberto, via Sangiorgi e via Tagliamento, di oltre 1000 mq, con destinazione “uffici e aule didattiche”, per sei anni, fino al giugno del 2015, senza possibilità di recesso da parte dell’Università stessa. In questo stabile – ed è qui che la denuncia si fa evidente –  non si sono mai svolte lezioni o laboratori”.

Dopo qualche tempo, scrivono ancora i rappresentanti del Cuda, e dopo alcuni costosi lavori per rendere la struttura accogliente, è stata trasferita lì Radio Zammù fino al novembre 2011, quando vi fu trasferita la costituenda e poi costituita Web-TV d’Ateneo, “la cui linea editoriale e il cui progetto di comunicazione – evidenziano dal Coordinamento –  non risultano mai (cosa strana) essere stati vagliati né approvati dagli organi dell’Ateneo, la quale Web-TV ha come direttore il sig. Recca Severino”.

L’affitto dello stabile, d’altronde, era un vero affare: 252.000 euro annui, ovvero 21.000 euro al mese, un canone al di fuori di qualsiasi valore di mercato che ha suscitato ancora una reazione. “In sei anni UNICT ha speso e spenderà per l’affitto di questo spazio (che continua a costarci 700 euro al giorno) oltre un milione e mezzo di euro – scrivono ancora dal Cuda – spesa esorbitante alla quale vanno aggiunti i soldi della ristrutturazione e le spese per le attrezzature della Web-TV (sulle quali per ora non entriamo in merito e che non computiamo). Insomma, facendo un primo totale, quel che è certo è che circa 1,6 milioni di euro sono andati via, in fumo”.

Tutto questo, sottolineano ancora una volta i rappresentanti del Coordinamento unico, quando l’Ateneo di Catania soffre da tempo di mancanza di aule, di mancanza di fondi per pagare i dottorati di ricerca e i precari.

“Di certo – concludono – crediamo che questo affitto d’oro verrà dismesso alla scadenza e che la Web-Tv d’Ateneo si darà un progetto chiaro e una mission condivisa. Ma restano le macerie”.

Macerie sulle quali il nuovo Rettore dell’Università, Giacomo Pignataro, sembra però aver intenzione di edificare progetti duraturi, pur riconoscendo l’urgenza di ridurre drasticamente una spesa troppo elevata. Lo afferma il Magnifico stesso, nel rispondere a quanto denunciato dal Cuda. “I locali di via Umberto -esordisce Pignataro- sono stati presi in affitto, con una decisione che risale al maggio del 2007, con lo scopo di allocarvi uffici della segreteria studenti della Facoltà di Economia, aule a servizio del COF, uffici Sissis, nonché aule multifunzionali destinate ad un utilizzo da parte delle diverse strutture universitarie. Il contratto scadrà nel mese di luglio del 2015. Non è previsto il recesso anticipato. Attualmente, in tali locali sono allocati il Centro di documentazione europea, gli studi di radio Zammù e della televisione di Ateneo, aule a disposizione del COF”.

LA STORIA. “La web tv di Ateneo -aggiunge il Rettore- è un progetto che risale al 2008, quando il COF richiede di individuare, proprio nei locali presi in affitto in via Umberto, spazi da destinare alla produzione di servizi televisivi da diffondere via web. Successivamente, nel 2011, nell’ambito del cosiddetto progetto BRIT – Bio-nanotech research and innovation tower, imperniato sull’edifico Torre biologica e finanziato con i fondi del PON infrastrutture, sono state individuate risorse per l’acquisto di attrezzature per la web tv, in quanto questa viene ritenuta strumentale rispetto all’attività di formazione, prevista nel progetto stesso. Successivamente è stato emanato un bando di pubblica selezione per alcune figure professionali a supporto della stessa web tv, con contratto di collaborazione di durata annuale, prorogabile per due anni. In questo ambito, tra gli altri, è stato selezionato anche il dott. Severino Recca, in ragione della valutazione delle sue competenze professionali, il quale, peraltro, di recente, ha inviato comunicazione con la quale informa l’Ateneo di non essere interessato, alla scadenza, al rinnovo del contratto”.

GLI SPRECHI. “Nell’ottica di una razionalizzazione della spesa  e del recupero di risorse finanziarie, da destinare prioritariamente a ricerca e didattica, questa amministrazione sta valutando ipotesi di riallocazione delle strutture che si trovano in locali affittati (non soltanto quelli di via Umberto), presso sedi di proprietà dell’Ateneo, in modo da poter eliminare i relativi affitti, alle scadenze contrattuali.

Appena completata l’istruzione di fattibilità di tali ipotesi, esse saranno sottoposte al Consiglio di amministrazione per i provvedimenti consequenziali, e si spera di poter realizzare un risparmio di almeno il 50% delle attuali spese di affitto (che ammontano a circa 1,6 milioni).

LA WEB TV DI ATENEO- Secondo Pignataro sarebbe “un pezzo potenzialmente importante nelle attività di comunicazione dell’Ateneo, in sinergia con gli altri mezzi di comunicazione (radio e sito web). Il Capitt, la struttura di Ateneo al quale è affidata, nell’ambito della realizzazione del progetto Pon Brit, la gestione della web tv, ha effettuato una verifica dello stato di avanzamento della realizzazione della tv, contrassegnato, per il momento, dall’acquisto e dal montaggio delle attrezzature e dall’acquisizione delle collaborazioni. Sono state, di recente, avviate le prime riprese, in particolare quelle funzionali al progetto Brit. In questo ambito, si sta precisando il progetto editoriale complessivo, invero scarsamente determinato, se non nella sua definizione generale, al fine di individuare soluzioni gestionali che possano corrispondere in modo efficiente ed efficace sia agli obiettivi di comunicazione di breve periodo (quelli relativi al progetto Brit) sia a quelli di medio e lungo termine, relativi alle attività istituzionali dell’Ateneo. In tal senso, è stata assunta la decisione di non rinnovare alcune collaborazioni e di valutare, come già chiarito in precedenza, l’ipotesi di un trasferimento della sede della tv in altra idonea struttura dell’Ateneo, nell’ambito del più ampio piano di razionalizzazione degli affitti”.

“L’obiettivo -conclude il Rettore- è quello di avere una tv che sia finanziariamente sostenibile e che, come avviene in molti altri Atenei, veda soprattutto il coinvolgimento diretto dei nostri studenti, in grado di diffondere informazioni scientifiche, culturali e didattiche inerenti non solo l’Ateneo, ma anche altre istituzioni accademiche, culturali e formative, così da contribuire a strutturare, mediante una comunicazione efficace, i più favorevoli rapporti e scambi tra università, territorio e cittadini”.


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