18 Gennaio 2021, 21:39
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Letizia Moratti si è insediata da pochissimo nel ruolo di vicepresidente della giunta di centrodestra che governa la Lombardi e di assessore regionale al Welfare. Ma subito la ex sindaca di Milano si è fatta notare. Per la sua proposta avanzata allo Stato di tenere conto nella ripartizione dei vaccini alle regioni anche del contributo che queste danno al Pil. In parole povere, le regioni ricche che producono di più devono essere vaccinate più velocemente delle altre. Un parametro da considerare insieme alla densità della popolazione e a quanto la zona è colpita dal virus. Così Moratti in una lettera inviata al commissario Domenico Arcuri.
La polemica è inevitabile. “Moratti propone di dare più vaccini alle regioni più ricche rispetto a quelle più povere. Questo dopo che #RegioneLombardia ha fatto un disastro (che ha arricchito alcuni privati) pagato da tutto il Paese. Rimando anche l’unico lombardo a pensarlo ma io mi vergogno”. Proposta “indicibile”, la bolla il Capogruppo Pd in Commissione Bilancio a Montecitorio, Ubaldo Pagano.
L’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin spera “che sia una fake news”: “Non può essere il Pil il parametro per l’accesso ai vaccini, né a livello nazionale, né mondiale. Sarebbe come dire che abdichiamo al senso profondo del diritto alla salute”.
E il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo scrive: “Da Gallera a Letizia Moratti. Bisogna essere campioni di gaffes per essere nominati assessori regionali della #Lombardia. E’ sempre la solita destra che discrimina le persone in base al colore dei soldi. Più #vaccini in base al Pil? C’è una sola parola per commentare una proposta del genere: #vergogna”.
In serata, quando l’indignazione è montata, Moratti tenta di rimediare e dall’assessorato al Welfare lombardo si precisa: il riferimento al Pil non è legato al concetto di “ricchezza” bensì alla richiesta di una “accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce una dei principali motori economici del Paese”. “Il concetto – spiegano dall’assessorato – non è quello di dare più vaccini alle Regioni più ricche” ma “se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell’intero Paese”. Uno slancio di generosità, insomma.
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18 Gennaio 2021, 21:39