09 Giugno 2021, 05:10
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PALERMO-Il dato è sotto osservazione e va spiegato bene, senza allarmismi, per capire che succede. Parliamo di persone contagiate dal Covid e con sintomi anche importanti, nonostante la doppia dose di vaccino. In una percentuale può essere fisiologico, ma è appunto un elemento illuminato dai riflettori del contrasto al Covid. Un’esperta come la professoressa Francesca Di Gaudio ha detto a LiveSicilia.it: “Si verificano delle infezioni gravi nonostante il vaccino. Stiamo seguendo la vicenda di una anziana gravissima, ricoverata all’ospedale ‘Cervello’, nonostante la doppia dose di Pfizer. Può succedere, certo, ma stiamo monitorando l’andamento. Più informazioni ci sono, più ne sappiamo e meglio è. Sappiamo, per esempio, che potrebbero svilupparsi forme resistenti al vaccino, ogni virus cambia per cercare di sopravvivere. Ecco perché mi pare opportuna la discussione in atto sulla terza dose”. Sappiamo pure che una percentuale dei vaccinati non sviluppa l’immunità. Ecco perché – aggiungiamo – è necessario tenere il fenomeno alla vista.
“Sì, c’è questo caso di una persona anziana molto grave che ha sviluppato il Covid dopo il richiamo di Pfizer – dice la dottoressa Tiziana Maniscalchi (nella foto), direttore facente funzione del pronto soccorso del ‘Cervello -. Ci sono pure dei contagiati tra i nostri operatori, assolutamente paucisintomatici. Ma abbiamo ricoverato pazienti anziani, già richiamati e gravi, con polmoniti importanti. In questa settimana cinque o sei casi di questo tipo. Siamo nella percentuale normale, ma osserviamo gli sviluppi. Dobbiamo lavorare di statistica e per ora la statistica ci dice che non ci sono allarmi. E’ possibile che i più anziani e i più fragili siano in qualche misura più esposti”.
Si parla del domani degli hub, a margine del discorso principale. “Penso che non andrebbero toccati – dice la dottoressa Maniscalchi -. Ci stanno salvando con i vaccini e saranno ancora importantissimi perché l’emergenza non è passata, anche se si è attenuata. Abbiamo pagato un prezzo altissimo perché non eravamo pronti. Sa cosa mi fa rabbia, come ho detto e ripeto? Ricoverare persone che non si sono vaccinate. Adesso, per esempio, c’è un quarantenne”. “La quantità di chi non risponde al vaccino – dice il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza, secondo me è normale. Come pure qualche caso di reinfezione tra i sanitari. Penso che gli hub e la medicina territoriale che hanno messo su non vadano smantellati”.
“Il problema vero è che ci sono molti anziani non vaccinati – fa il punto il dottore Massimo Geraci, primario dell’area d’emergenza dell’ospedale Civico -, bisogna trovare un modo per recuperarli e per tracciarli per non trovarsi impreparati alla ripresa, visto che sono i soggetti da proteggere. In autunno non mi aspetto una grande ondata, ma una possibile risalita sì. Dobbiamo essere pronti”.
Secondo l’ultimo bollettino disponibile, sono 337 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 22.004 tamponi processati, con una incidenza appena superiore al 1,5%. La Regione è al primo posto in Italia per numero di contagi giornalieri. Nel rapporto tra dosi di vaccino somministrate e consegnate, la Sicilia registra una percentuale del 90,7, la media nazionale è del 91,9 per cento.
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09 Giugno 2021, 05:10