07 Ottobre 2020, 12:25
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PALERMO- Prima telefonata a una farmacia cittadina. Dottore, buongiorno, per il vaccino anti-influenzale? “Guardi, non abbiamo nessuna certezza, i collaboratori scientifici ci rimandano di settimana in settimana, abbiamo una ventina di richieste”. Seconda telefonata. “Abbiamo ricevuto quasi il triplo di richieste rispetto all’anno scorso, ma ancora non ci hanno consegnato le dosi”. E tre: “Se ne parla dal quindici ottobre. Sì, ci sono un sacco di richieste e prenotazioni”.
Parliamo del vaccino anti-influenzale che, nei mesi della pandemia del Coronavirus, è stato consigliato praticamente a tutti, per evitare il sovrapporsi dei sintomi tra il covid e l’influenza stagionale, scongiurando così diagnosi problematiche e una ulteriore congestione degli ospedali.
In una puntuale scheda dell’Ansa un utile vademecum per orientarsi sulle linee guida nazionali. ‘Oltre ai malati con patologie croniche e agli over-65, il vaccino antinfluenzale è quest’anno raccomandato anche ai bambini da 6 mesi a 6 anni ed a tutti i soggetti a partire dai 60 anni di età. L’estensione della indicazione al vaccino è motivata dall’emergenza pandemica e l’obiettivo è cercare di evitare la concomitanza dei sintomi influenzali con quelli da Covid nella stagione invernale, oltre che l’intasamento di Pronto soccorso e servizi sanitari’.
Appunto. Ne consegue che le categorie di popolazione ‘fragile’ e ‘raccomandata’ avrà il vaccino gratuito e garantito. Il problema sorge per gli altri. Come spiegava a LiveSicilia.it, il segretario nazionale di Federfarma, il dottore Roberto Tobia, palermitano: “Se non sono inserito nella lista dei fragili e voglio vaccinarmi contro l’influenza, come è altamente consigliato dalle autorità sanitarie, il percorso è questo, per esempio. Devo andare dal medico che mi farà la ricetta e poi recarmi in farmacia, per comprare il vaccino, tornando successivamente dal medico per completare il tutto”. E qui nasce l’intoppo, perché le dosi rischiano di non bastare, come ricordava il dottore Tobia, essendo, al momento, poche le scorte destinate alle farmacie.
Toti Amato (nella foto), presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, spiega com’è la situazione al momento: “La campagna in Sicilia è partita il 5 ottobre. Sui medici di base posso dire che fino a ieri c’era qualche disagio nell’approvvigionamento, ma si provvederà sicuramente e avranno il necessario per le categorie inserite nella raccomandazione vaccinale. Insomma, tutti dovrebbero ottenere una quantità sufficiente anche con uno sforzo della Regione in proprio. Le farmacie non hanno ancora niente, lo so, è un fatto nazionale. C’è stata una sottovalutazione nella conferenza Stato-regioni e la faccenda rischia di diventare complicata, come per le mascherine agli inizi. Aspettiamo sviluppi”. Sulle ‘fasce protette’, qualche tempo fa, in un intervento alla radio, c’era stata la rassicurazione del presidente della Regione, Nello Musumeci: “Abbiamo una sufficiente dote di vaccini anti-influenzali”.
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07 Ottobre 2020, 12:25