Valle dei Templi | Un nuovo tesoro

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04 Novembre 2016, 12:10

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AGRIGENTO – “La cavea teatrale c’è e dovrebbe essere dal diametro di circa 100 metri”. L’annuncio è stato fatto dal direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi Giuseppe Parello, durante una conferenza stampa ad Agrigento. Erano presenti anche il commissario del Parco, Bernardo Campo e l’archeologo Luigi Caliò dell’università di Catania. “Calcolando il fatto che stiamo scavando da un mese, che non è un tempo molto lungo per uno scavo archeologico – ha spiegato l’archeologo Caliò – abbiamo delle novità importanti. Una serie di elementi che ci permettono di confermare quella che era l’ipotesi iniziale: ci troviamo di fronte ad una cavea teatrale e questa cavea ha una sua monumentalità. Se da una parte abbiamo una piazza, molto grande, e la cavea è la facciata verso Sud, verso i Templi, di questa enorme struttura monumentale che conosciamo solo parzialmente, dall’altra parte tutta una serie di saggi, ne abbiamo aperti sei, sembrano confermare l’ipotesi che ci troviamo davanti ad una cavea semicircolare in parte costruita, nella zona più orientale su roccia, ed in parte, invece, costruita in blocchi nella parte più occidentale”.

“Le strutture che stiamo trovando, con una certa difficoltà perché il terreno è molto duro e compatto, sono una serie di concamerazioni cieche riempite di terra che dovevano costituire nella parte alta dell’edificio e nella parte occidentale, l’elemento portante della cavea. Quindi sono stati costruiti dei muri di terrazzamento, composte di queste cavee riempite di terra sulle quali poi si doveva adagiare il teatro” ha spiegato l’archeologo durante la conferenza stampa. “Con le due camere in sequenza che stiamo scoprendo nella parte Nord, nella summa cavea, dunque nella zona più alta del teatro, – ha aggiunto – a fianco di queste due camere abbiamo trovato un’altra struttura che dovrebbe essere forse un passaggio, una sorta di corridoio, fra la piazza retrostante con il teatro stesso. Esempi del genere in Sicilia li abbiamo a Segesta”. “Nella parte bassa, verso Est – ha poi illustrato Caliò – abbiamo trovato una canalizzazione che passa sotto il grande muro che doveva chiudere le gradinate verso Sud che abbiamo identificato in un troncone di muro ben fatto, ma molto rovinato. Il confronto che abbiamo trovato è, in questo caso, quello con il teatro di Eraclea Minoa in cui la canaletta viene posta all’interno del corridoio che dovrebbe dividere la parte alta da quella bassa della cavea”.

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*Aggiornamento ore 12.49
Una struttura della seconda metà del terzo secolo circa. E’ questo quello che è stato trovato dagli archeologi che, da un mese, conducono gli scavi nella valle dei Templi. “Circa la cronologia dell’edificio, ma siamo ad un livello preliminare, – ha detto l’archeologo Luigi Caliò – perché dobbiamo studiare i materiali che sono in connessione con le fondazioni di questa struttura, con il beneficio d’inventario, possiamo dire che è della seconda metà del terzo secolo circa. Siamo in un momento difficile, complesso, per la Sicilia, con l’arrivo dei romani. Siamo in piena età Ellenistica. L’impianto della piazza, così per come l’abbiamo isolata, – spiega il docente dell’università di Catania – se poi verrà confermato dalle ricerche, è sui 50 mila metri quadri. Morgantina è sui 30 mila metri quadri. L’agorà di Atene è su circa 52 mila metri quadri. Quindi siamo a livello delle grandi città Ellenistiche. L’Agrigento Ellenista, nonostante l’arrivo dei romani, sembra piuttosto rivitalizzata in questa fase. Sembra una città che ha una economia florida e riesce ad avere delle costruzioni importanti, con una monumentalità di un certo tipo”.

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04 Novembre 2016, 12:10

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