I forestali e gli incendi | Polemica Vecchio-Aricò

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17 Luglio 2012, 21:29

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E l’incendio finì per infuocare il dibattito tra il Vecchio e il giovane. Alle dichiarazioni del neoassessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Sicilia, Andrea Vecchio, classe ’39, ex presidente dei costruttori catanesi, che in una intervista a Radio 24 ha rincarato la dose contro i forestali (“Si dice che siano loro ad appiccare gli incendi…”), ha risposto infatti l’assessore regionale al Territorio, il trentaseienne Alessandro Aricò: “Dispiace constatare che Andrea Vecchio, che stimiamo per quanto fatto nel corso della sua attività, oggi nella sua veste istituzionale si lasci andare a ingiuste dichiarazioni che seguono i più scontati luoghi comuni, come quello che ad appiccare i fuochi siano gli operai forestali. Voglio rassicurarlo che i 7 mila operai del servizio antincendio, sotto il coordinamento degli agenti del Corpo forestale della Regione, svolgono un’efficace opera di prevenzione e di spegnimento, con turni che in caso di incendio superano anche le 16 ore quotidiane”. Una macchina, quella dei forestali, che costa qualcosa come 693 milioni di euro all’anno. Metà dei quali a carico della Regione, il resto dell’Inps, che garantisce il sussidio di disoccupazione nei mesi in cui i dipendenti non lavorano. Spesa che ha obbligato la Regione nei mesi scorsi ad accendere un mutuo col quale erogare queste buste paga. Un mutuo bocciato dal Commissario dello Stato che ha sancito un principio fondamentale: “I mutui possono essere chiesti soltanto per gli investimenti, non certo per pagare stipendi”. Così l’Ars s’è rimboccata le maniche e ha cominciato a tagliare un po’ qua e un po’ la fino a reperire 96 milioni di euro prima, e altri 105 milioni poi.

È a questo punto che l’ira di Vecchio ha rotto gli argini: “Si sono trovati 105 milioni – ha detto l’assessore – stornando fondi Fas per i forestali, altri 96 si troveranno. Ma c’è grandissima difficoltà per trovare 4 milioni per prorogare i trasporti marittimi tra la Sicilia e le isole minori. Come se i cittadini delle isole fossero figli di un Dio minore. La condizione della Sicilia è veramente al collasso, si sono sprecate risorse per foraggiare clientele, non si sono fatti investimenti. Rimproverano a Lombardo di utilizzare dirigenti esterni, ma mi viene un sospetto: non è che forse la Regione, il pochino che funziona, funziona grazie ai dirigenti esterni perché quelli interni, promossi tutti quanti per clientelismo e senza meriti, non sarebbero in grado di mandare avanti la macchina?”. Quindi l’affondo: “C’è un rumor: che appicchino loro gli incendi. Com’è possibile – si chiede Vecchio – che in Sicilia ci siano più incendi che nelle altre regioni? È solo un sospetto, ma credo che il numero degli incendi sia direttamente proporzionale al numero dei forestali, precari o da stabilizzare. Loro vengono impiegati, e dico impiegati perché lavorare è un termine troppo importante per utilizzarlo in questi casi. Parole dure? È quello che penso, io dico di me che la parola precede il pensiero, non ho veli. E mi assumo le mie responsabilità”.

Anche su questo punto, Aricò è sceso in campo per difendere i forestali: “È facile per chiunque capire che una regione come la Sicilia è molto più esposta al fuoco per ragioni climatico-ambientali rispetto alla Toscana, l’Umbria o il Veneto, dove tutto è verde e non esistono sterpaglie certo gli incendi dolosi vi sono e anche su questo versante l’opera di contrasto e di ricerca dei piromani viene svolta sia dal Corpo che dall’Arma. Condivido le dichiarazioni di Vecchio sull’alto numero dei lavoratori stagionali della forestazione, oggi circa 28 mila, ma voglio ricordare che questo governo li ha ereditati dai governi dell’ultimo trentennio che hanno ampliato a dismisura il bacino del precariato pubblico, i cui eredi politici oggi in alcuni casi si stracciano le vesti perché questa giunta cerca di trovare le risorse per il pagamento delle indennità per questi lavoratori”.

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Ma le parole di Vecchio già nei giorni scorsi avevano suscitato alcune reazioni. L’accusa sul “doppio lavoro” dei forestali, e l’intenzione annunciata di chiedere un’indagine della guardia di finanza, ad esempio, rilanciata anche da un servizio del settimanale Panorama, ha spinto il presidente della commissione Attività produttive all’Ars Salvino Caputo a dichiarare: “Invece di andare dai comandanti generali della Guardia di finanza e dei carabinieri, l’assessore Andrea Vecchio dovrebbe andare dal comandante del Corpo forestale per complimentarsi con i militari che arrestano i piromani e dal ministro per il Lavoro per ringraziare i migliaia di operai forestali che in questi giorni hanno rischiato la vita per salvare i nostri boschi dagli incendi, in condizioni di lavoro disumane e inferiori per numero. Evidentemente il neo assessore – ha aggiunto Caputo – vive una condizione economica diversa. Quando parla di doppio lavoro per i forestali vorrei chiedergli se lavorando 51 giorni in un anno sarebbe in condizioni di garantire la famiglia”. E i sindacati di categoria (Fai Cisl, Flai Cgil, Uil Uil) ovviamente hanno invitato l’assessore Vecchio di “proporre al suo governo una riorganizzazione efficiente di tutto il sistema, partendo dalla testa”, invece di “prendersela con i più deboli”.

Intanto, l’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Francesco Aiello, insieme con il dirigente generale del dipartimento Azienda foreste demaniali, Vincenzo Di Rosa, domani, mercoledì 18 luglio alle 10, incontrerà la stampa e il Corpo forestale del distaccamento Foreste di Ficuzza, nella sede del distretto di Ficuzza (via del Bosco), per discutere proprio del personale impiegato, dei servizi e delle infrastrutture.

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17 Luglio 2012, 21:29

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