Cronaca

Velodromo, la riapertura è lontana: i ‘nodi’ tribuna e campo

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19 Ottobre 2020, 06:10

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PALERMO – Alcuni passaggi sono stati rivisti da capo e i tempi per la riapertura non possono essere certi, ma la macchina amministrativa si è rimessa in moto per restituire il velodromo ai palermitani. “Un fermo non dovuto all’inerzia, ma più che altro per chiarire con precisione chi farà cosa”. Lo dice Francesco Teriaca, dirigente del Coime, il Coordinamento interventi di manutenzione edile del comune di Palermo, che chiarisce cos’è andato storto nei lavori all’impianto in via Lanza di Scalea.

Tre problemi da risolvere

Principalmente lo stop ruota intorno a tre elementi: “La tribuna coperta, l’impianto elettrico e il campo – spiega Teriaca -. Per la tribuna abbiamo nominato un progettista e potremo inserire il progetto nel Piano triennale opere pubbliche, di cui non faceva parte, perché dovrà essere appaltato. Quanto all’impianto elettrico, l’Amg ha già prodotto una relazione e presto riprenderà le attività”. Più complesso l’iter del campo, perché “il vecchio progetto che lo riguardava è stato rigettato dalla Figc. Adesso bisogna presentarne un altro ma va trovato un nuovo progettista. Ognuno di questi aspetti fa sì che i tempi siano ancora imprevedibili”.

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Nel 2019 l’annuncio della rinascita

Era il maggio del 2019 quando veniva annunciata la ‘rinascita’ in grande stile della struttura polifunzionale del capoluogo. Un milione di euro per nuovi impianti elettrici e idrici, seggiolini rinnovati, 10.600 metri quadrati di erba sintetica e ogni accorgimento possibile per tornare ai vecchi fasti. Soprattutto nell’ottica dei concerti, grazie agli oltre undicimila fra posti coperti e scoperti, senza contare il prato che può ospitare dalle cinque alle diecimila persone. Già allora la tribuna coperta a cui fa riferimento Teriaca era annoverata fra le ultime opere che avrebbero visto la luce, ma con la differenza che il suo completamento era previsto per la fine dell’anno scorso. Così il velodromo Paolo Borsellino ha ospitato un numero di eventi neanche lontanamente in linea con le previsioni.

Lavori ripresi da zero

“Abbiamo ripreso i lavori praticamente da zero – osserva il dirigente del Coime – perché i vari procedimenti non erano incardinati nella maniera corretta. Ogni cosa ha un suo preciso riferimento normativo, e dato che non si stava procedendo come ‘da manuale’ è stato necessario fermarsi e ripartire”. Teriaca conclude ribadendo “un aspetto importante: durante questa pausa il tempo non è passato invano. Gli aggiustamenti sono stati fatti e ora si può tornare a sperare che tutto vada nel senso giusto”.

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19 Ottobre 2020, 06:10

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