Venduti? No, comprati…

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12 Ottobre 2010, 00:01

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Tempi grami. Tempi di necessarie ricollocazioni in attesa del patatrac finale.  Berlusconi scricchiola, il cerone cola via dal volto del leader di Arcore. Sì, Silvio potrebbe ancora vincere un’elezione, di più per incapacità dei suoi nemici. Ci sono poster che ritraggono Bersani in tutte le città italiane: basta guardarli per desiderare di non votare mai più Pd. Ma Silvio, col suo Silvismo, è un leader stanco, uno stregone che non incanta. Colpa del gelo dei giorni e della vecchiaia comunista che non risparmia nemmeno colui che Umberto Scapagnini definì “potenzialmente” immortale.

In attesa della fine del mondo, i topi della nave si acconciano come possono. Miccichè sul suo blog interviene su tutto, strilla su tutto, con un grido rauco che sa di disperazione. Il blog di Raffaele Lombardo, invece, pare un bollettino tedesco con i russi alle porte. Anzi, sembra la faccia del famoso giornalista iracheno che annunciava la sconfitta degli americani dal vivo e quelli gli bombardarono in diretta la tv, tanto per dimostrargli che le bugie si pagano a caro prezzo. Lo sfondo di miseria è noto, in Sicilia. Il blocco della spesa è un segnale. Il governo degli Ottimi deve spicciarsi. Sbrigatevi, li imploriamo col rosario in mano, che ci facciate simpatia o non.

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In questa apocalisse, fa notizia perfino la piccola costola che si stacca da un partito di alchimisti, di piccoli cartari del voto ora qui ora lì. Il Pid di Saverio Romano, cioà l’Udc siciliana, libera di agire come crede,  inaugura la sua navigazione. Senza nessuna domanda in merito, il segretario ci tiene a precisarlo: “Non siamo venduti”. Riflesso inconscio. Non è che morite dalla voglia di essere comprati? Il Pid è l’ennesimo partitino in cerca di significato. Può contare su Lillo Mannino, quando si dice il vecchio che avanza. Ma conta soprattutto su Totò Cuffaro, invocato, evocato e assente alla cerimonia di presentazione. E’ lui il convitato di pietra, il serbatoio di voti. Mannino e Cuffaro, le innovazioni del Pid.

Se ne sentiva il bisogno? Francamente no. Di parcellizzazioni senza un senso vero, che non sia la ricerca di un posto al sole, ne abbiamo abbastanza. Eppure,  in questo spettacolo tragicomico un sorriso distratto fa perfino bene, ogni tanto. E sia il Pid dunque. Ci annoiano però le classiche parole inzuppate di riscatto, idealismo e orizzonti magnifici, merce consunta del cabaret politico. E ditelo e confessatelo che l’avete fatto  perché tenete famiglia, perché volete contare di più negli ultimi istanti dei topi e della nave che affonda. Sarebbe un atto di sincerità per cui potremmo perfino pensare di votarvi, con un certo e discreto soprassalto, beninteso. Ormai non cerchiamo più il meglio. Ci accontenteremmo, miseri che siamo, del peggio con la dignità di definirsi tale.

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12 Ottobre 2010, 00:01

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