Vertenza Grande Migliore, | si apre uno spiraglio - Live Sicilia

Vertenza Grande Migliore, | si apre uno spiraglio

La protesta di oggi a Palermo, davanti a Grande Migliore

Dopo la doccia fredda di ieri, con la bocciatura del piano industriale, i sindacati annunciano il dietrofront del Comitato di sorveglianza, che avrebbe dato l'ok alla formulazione di una nuova proposta d'acquisto del ramo d'azienda. In mattinata la protesta dei 61 lavoratori davanti allo storico punto vendita di viale Regione Siciliana.

PALERMO -Si apre uno spiraglio nella vertenza degli ex lavoratori del Gruppo Migliore. Dopo la doccia fredda di ieri sera, con la notizia della bocciatura da parte del Comitato di sorveglianza del piano industriale di rilancio presentato dalla famiglia Bellavia, oggi i lavoratori hanno occupato la sede di viale Regione Siciliana. La protesta è andata avanti per tutta la mattinata, prima di apprendere da fonti sindacali del dietrofront del Comitato di sorveglianza. “Ho saputo dal commissario straordinario della Migliore Spa, Francesco Macario, – dice il segretario della Fisascat Cisl, Mimma Calabrò – che il Comitato di sorveglianza ha riaperto la pratica e ha chiesto alla Gieco (società che amministra il punto vendita Casa Crea, degli imprenditori Bellavia, ndr) di presentare un’ulteriore offerta al rialzo”.

Uno spiraglio, dunque, per i lavoratori che, tuttavia, hanno deciso di proseguire la loro protesta. “Lasceremo la sede solo quando il contratto firmato si materializzerà davanti ai nostri occhi – dicono in coro -. La situazione, purtroppo, precipita di momento in momento. Speriamo sia la volta buona. Ci sono tanti padri di famiglia, lavoratrici monoreddito con bambini a carico. In una situazione di crisi dirompente come quella che viviamo in Sicilia al momento non si può giocare a scacchi con la vita delle persone”. L’unica notizia certa al momento è la scadenza della procedura di amministrazione straordinaria, prevista per il prossimo marzo. Bisogna dunque fare presto o l’unica soluzione che si prospetta davanti è il fallimento della Migliore spa.

Sin dalle prime ore del mattino i 61 lavoratori che, entro dicembre, avrebbero dovuto ‘ripopolare’ la sede di Grande Migliore in viale Regione Siciliana, avevano occupato i locali del centro commerciale. Il piano industriale di rilancio di Grande Migliore, avanzato dalla famiglia Bellavia, l’unica a presentare un’offerta seppur con un notevole ribasso sui prezzi fissati dal bando, era stato giudicato “non congruo” dal Comitato di sorveglianza che nella tarda serata di ieri aveva, quindi, bocciato la proposta avanzata dagli imprenditori palermitani, gli unici interessati alla cessione dei rami d’azienda e alla conseguente riassunzione dei lavoratori. “Staremo qui giorno e notte – hanno spiegato i manifestanti – fino a quando non ci spiegheranno il motivo della bocciatura del piano”.

Animi accesi e clima teso tra i lavoratori che hanno manifestato il loro dissenso. La scelta del comitato di sorveglianza è stata infatti una vera e propria doccia fredda per i dipendenti. La famiglia Bellavia – spiegano i lavoratori presenti alla protesta questa mattina – ha adempito a tutto ciò che serviva per rilevare i punti vendita Migliore. “Perchè è stato rinviato tutto? Perchè hanno precluso l’unica strada percorribile per la ripresa del nostro lavoro – dichiara Giovanni Cusimano -?. Devono darci risposte chiare, basta proclami e decisioni di facciata. Siamo stanchi e demotivati, le nostre famiglie hanno diritto ad una boccata di ossigeno”.

Sono 170 su 260 i dipendenti del gruppo in cassa integrazione. Gli imprenditori palermitani erano riusciti, a partire da dicembre 2012, a riammettere nel circuito lavorativo ben 80 ex dipendenti grazie alla ristrutturazione del cosiddetto Polo Notarbartolo e dello store di Trapani. Adesso, con la presentazione del progetto di riapertura della sede più grande in viale Regione Siciliana, nei piani dei Bellavia era prevista la ricollocazione di altri 61 addetti. “Sull’aspetto economico non vogliamo entrare in merito, ciò che ci interessa è il futuro dei dipendenti – commenta Mimma Calabrò, segretario regionale della Fisascat-Cisl presente alla protesta -. Erano già partiti i lavori di ristrutturazione per questi locali che erano già stati vandalizzati. Chiediamo al commissario straordinario incaricato di procedere alla vendita e al Comitato di sorveglianza del ministero dello Sviluppo economico, a cui abbiamo già chiesto un incontro, di riaprire immediatamente le trattative”.

Adesso la parola passa al gruppo della famiglia Bellavia, che dovrà decidere se presentare una nuova offerta al rialzo. Ma le aperture registratesi oggi pomeriggio lasciano aperta la porta a un lieto fine per il destino dei 61 lavoratori e la riapertura di una realtà storica del commercio palermitano.


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