“Via Belfiore diventa via beato Rosario Angelo Livatino”

“Via Belfiore diventa via beato Rosario Angelo Livatino”

La proposta è promossa da Riccardo Pellegrino, vicepresidente del Consiglio comunale

CATANIA – Si è svolta ieri mattina, presso la Sala Coppola di Palazzo degli Elefanti, la conferenza stampa di presentazione dell’intitolazione dell’attuale via Belfiore – nel quartiere San Cristoforo – al Beato Rosario Angelo Livatino, il giudice ucciso dalla mafia nel 1990 e proclamato martire della giustizia e della fede.

La proposta, promossa dal Vicepresidente Vicario del Consiglio Comunale Riccardo Pellegrino, è stata recentemente approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Catania.

Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre al promotore dell’iniziativa, il giudice Nunzio Sarpietro, già Presidente dei GIP della Procura di Catania, Francesco Pennisi, ex ispettore della Polizia Penitenziaria, l’ex ispettore della Polizia di Stato Pino Vono, il presidente del I Municipio Francesco Bassini, le professoresse Enza Ciraldo e Maria Paola Iaquinta, rispettivamente dirigenti scolastiche del Liceo Classico NIcola Spedalieri e dell’Istituto Comprensivo Cesare Battisti e la referente dell’Eris Fede Guttadauro.

Nel suo intervento, Riccardo Pellegrino ha sottolineato il valore simbolico della scelta: “Trasformare una via tristemente nota per le faide mafiose in un luogo che porta il nome di un servitore dello Stato significa affermare un messaggio chiaro: la legalità è il nostro orizzonte. È una scelta di riscatto per il quartiere e per l’intera città”.

La nuova intitolazione, ha spiegato Pellegrino, rappresenta un atto di giustizia civile e morale, soprattutto in un’area dove insistono numerosi beni confiscati alla mafia. “Sono felice della presenza oggi delle istituzioni, della scuola e dell’associazionismo è stata fortemente voluta per ribadire l’impegno condiviso contro ogni forma di criminalità e per la promozione della cultura della legalità.

Il giudice Sarpietro ha ricordato il profilo giuridico e umano di Livatino, sottolineando come il suo lavoro sulla confisca dei patrimoni mafiosi rappresenti ancora oggi una delle armi più efficaci nella lotta alla criminalità organizzata. Ha poi rivolto un messaggio ai tanti ragazzi presenti: “Libertà, legalità e democrazia sono i cardini della nostra società. Quando anche uno solo viene a mancare tutto rischia di crollare”.

Emozionante anche il contributo di Samuele Marletta, uno giovani del quartiere di S. Cristoforo esempio di cambiamento: “Io ho sbagliato tanto nella mia vita e me ne vergogno, ma quello che voglio dirvi – ha detto rivolgendosi ai ragazzi – è che la strada non ha senso, ti dà solo dispiaceri, dà sofferenza a te e ai tuoi cari. Il lavoro invece ci rende persone migliori e soprattutto ci rende liberi, che è la cosa più bella”.

La cerimonia di intitolazione ufficiale a Rosario Angelo Livatino si svolgerà nei prossimi mesi, non appena la Commissione Toponomastica avrà ratificato la volontà politica del Consiglio Comunale. “Quel giorno – ha concluso Pellegrino – sarà un giorno di festa, con il coinvolgimento delle istituzioni cittadine, delle scuole e della comunità locale”.


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