“Via Maqueda, pugni e bottiglie: mio fratello pestato a quindici anni”

“Via Maqueda, pugni e bottiglie: mio fratello pestato a 15 anni”

Il racconto drammatico di Martina, la sorella che ha denunciato via social.
L'AGGRESSIONE
di
2 min di lettura

“Mio fratello è sotto choc. Oltre le ferite del corpo, è rimasto ferito nello spirito davanti a una violenza cieca e bestiale. Ha perso due denti, ma siamo stati fortunati: poteva andare molto peggio”. La voce di Martina è tesa e reca l’impronta di un’ansia che ha al suo centro il dolore. Lei è la sorella del ragazzo di quindici anni pestato brutalmente in via Maqueda, a Palermo, nel cuore di una notte di movida del weekend. E’ stata proprio lei a denunciare l’aggressione via social.

“Forse per la prima volta in vita mia devo chiedere aiuto al potere dei social, faccio questo post al solo scopo di reperire più informazioni possibili per poter denunciare con più dettagli possibili alle forze dell’ordine l’accaduto – ha scritto -. Questa notte, intorno l’una, zona via Maqueda, tre ragazzi hanno aggredito mio fratello di 15 anni, alle spalle e poi di fronte, causandogli un trauma facciale oltre ad aver perso i denti davanti”.

“Era l’una di notte – racconta Martina a LiveSicilia.it – mio fratello (il suo nome e il cognome della ragazza non li scriviamo per protezione) era in giro con due amici, in via Maqueda. Sono stati affrontati da tre ragazzi e una ragazza di circa venticinque anni. Volevano i soldi, il telefonino la cintura. Dopo il rifiuto, sono diventati aggressivi. I tre hanno cominciato a picchiare, mentre la ragazza guardava la scena, compiaciuta. Mio fratello ha dato il telefonino a uno dei suoi amici e gli ha gridato: ‘scappa’. Sono rimasti in due e sono stati brutalmente pestati”.

Il resto è la cronaca angosciante di un abisso: “E’ stata una violenza bestiale, sì – dice Martina -. L’amico che era rimasto ha provato a intervenire e si è preso due pugni. Mio fratello è stato colpito con dei pugni e con una bottigliata in testa. Poi, uno dei tre ragazzi ha cominciato a picchiarlo selvaggiamente. Sono arrivati in soccorso soltanto alcuni dipendenti di un ristorante. Gli altri guardavano, qualcuno urlava: ‘Lascialo stare, lo ammazzi!’. Questo mi ha riferito mio fratello che è ancora sotto choc, come dicevo. E non potrebbe essere diversamente”.

La conclusione è un appello: “Chi ha visto qualcosa parli, denunci, vada dai carabinieri che stanno indagando. Lo faccia per punire i colpevoli e per evitare che cose del genere possano ripetersi domani, contro altri ragazzi inermi”. (Roberto Puglisi)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI