Videogiochi e tablet sui minori |”L’uso eccessivo è dannoso”

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27 Gennaio 2016, 10:59

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CATANIA – I dati parlano chiaro. L’80% delle informazioni che dall’esterno giungono al nostro cervello passano attraverso la vista. Eppure la prevenzione non è mai abbastanza, soprattutto se effettuata su un organo così prezioso e delicato. Soprattutto se effettuata su soggetti in età evolutiva. Con questo obiettivo l’Unità Mobile Oftalmica dell’Unione Ciechi Regionale, ogni anno, percorre centinaia di chilometri offrendo a grandi e piccini visite di screening. All’appello anche la provincia di Catania. In questi giorni, difatti, lo studio medico oculistico a 4 ruote ha fatto tappa a Grammichele, realizzando controlli gratuiti agli studenti dell’istituto comprensivo “Galilei-Mazzini” della città in collaborazione con il dirigente scolastico, Caterina Lirosi.

“Al momento – spiega Riccardo Rizzo, oculista impegnato nell’attività preventiva – il progetto ha coinvolto gli alunni delle seconde e quinte classi, a febbraio ci concentreremo invece sui discenti delle scuole medie. Purtroppo ancora oggi sono numerosi coloro i quali non si sottopongono a regolari visite oculistiche, convinti che non sia così importante tenere sotto controllo un organo che a differenza di altri può anche per anni non fornirci sintomi atti a rendere necessario un immediato intervento. Tale discorso vale soprattutto per gli adolescenti dato che la plasticità visiva si sviluppa entro i 5 anni di vita, età entro la quale risulta più semplice correggere eventuali problematiche. Farlo, invece, in età adulta spesso può portare miglioramenti di gran lunga minori”.

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E, al momento, sono già diversi gli studenti per i quali tale screening è stato di particolare utilità. “In due giorni – continua Riccardo Rizzo – ho evidenziato numerosi casi di miopia, ipermetropia e astigmatismo, oltre ad occhi ambliopi. Vale a dire, l’occhio pigro. Tanti adolescenti, inoltre, influenzati dalla società e dal culto dell’estetica, pur con vizi refrattari, si rifiutano di portare gli occhiali, nulla di più scorretto per la salute dei nostri occhi”. E nelle nuove generazioni, nei cosiddetti nativi digitali, l’uso eccessivo dei dispositivi informatici produce effetti negativi in termini visivi? “Non possiamo parlare di vere e proprie patologie – sottolinea Rizzo – ma senza dubbio di sintomi.

Chi, ad esempio, soffre di astigmatismo e di ipermetropie, a causa di un uso prolungato di videoterminali, spesso soffre di lacrimazione, cefalee e irritabilità. In questi bimbi l’utilizzo di computer, tablet, videogiochi e cellulari porta ad una ‘esauribilità’ della muscolatura visiva che causa pertanto una riduzione della concentrazione nello studio con peggioramento, sicuramente, del rendimento scolastico. Il muscolo ciliare, che permette con il suo lavoro di mettere a fuoco le immagini anche di chi è affetto da piccoli vizi di refrazione, – conclude lo specialista – durante lo studio, viene affiancato dal lavoro intenso che fa sui dispositivi elettronici pertanto questi bimbi manifestano tutti quei sintomi racchiusi in un’unica parola in ambito medico: astenopia”.

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27 Gennaio 2016, 10:59

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