Dentro la villa del ras della droga| Piscina, barbecue e cocaina

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03 Maggio 2017, 09:42

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PALERMO – Era il 2011 quando nello studio di un notaio palermitano fu perfezionato l’acquisto di una bella villa a Carini. Centotrentaseimila euro pagati con una sessantina di assegni circolari emessi da diverse banche. Quell’operazione doveva essere segnalata come sospetta ed invece tutto filò liscio.

I soldi per l’affare provenivano dallo spaccio di droga. A scoprirlo furono i finanzieri del Gico della polizia Tributaria di Palermo che sequestrarono la villa e due appartamenti riconducibili a Khemais Lausgi, attivissimo – così lo descrivevano i finanzieri – nello spaccio di cocaina allo Zen 2. Un’accusa per cui è già stato indagato e alla quale si aggiunse l’ipotesi di riciclaggio, contestata dai pubblici ministeri Paolo Guido e Bruno Brucoli. E di stamani la notizia dell’arresto dei due uomini che tentarono di eliminare la sua concorrenza nel più brutale dei modi e cioè con il piombo.

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Sotto inchiesta finirono una ventina di persone, comprese coloro che si sarebbero prestate al giochetto degli assegni circolari: andarono in banca con i soldi in contanti che aveva dato loro Lausgi e li ripulirono facendosi consegnare gli assegni circolari. La villa oggi vale molto di più dei soldi spesi per acquistarla anche in virtù di una profonda ristrutturazione. Immobile su due piani con scala interna, soffitti con travi di legno, piscina, zona solarium e barbecue: la villa di via Ponticelli apparteneva a Lausgi che ufficialmente risultava disoccupato.

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03 Maggio 2017, 09:42

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