Villa Sofia, conto da 38mila euro | Pagata la scorta per Tutino

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12 Luglio 2016, 14:56

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PALERMO – Si sentiva minacciato. Assediato per la sua azione moralizzatrice all’interno dell’ospedale e le battaglie contro sprechi e malaffare. E così, quando nel 2013 Matteo Tutino, ex primario di Chirurgia plastica a Villa Sofia, denunciò che la serratura della sua stanza era stata bloccata con l’attak l’allora manager Giacomo Sampieri decise di proteggerlo con una scorta personale.

Ora l’azienda ospedaliera paga il conto: 38 mila euro per 55 giorni di vigilanza h24 dietro alla porta di Tutino. Ad occuparsi del servizio extra, non previsto dall’appalto, sono stati gli agenti della Ksm. Il manager paga, non aveva altra scelta, ma manda la delibera alla procura della Corte dei conti. Saranno i pm contabili a valutare eventuali profili di danno erariale. 

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Sampieri e Tutino, medico personale del presidente della Regione Rosario Crocetta, condividono un recente rinvio a giudizio assieme ad altri indagati per truffa, peculato e abuso d’ufficio nell’ambito della gestione del reparto di Chirurgia plastica. Dopo Sampieri, travolto dallo scandalo, a Villa Sofia arrivò il manager Ignazio Tozzo che bloccò il servizio di vigilanza extra. Ora è toccato al suo successore, il direttore generale Gervasio Venuti, pagare sulla base di un parere legale che, in sostanza, stabilisce che è giusto e opportuno mettere mano al portafogli. Il servizio extra è stato chiesto ed effettuato. Andava saldato subito onde evitare che il conto diventasse più salato per colpa degli interessi. Nella delibera Venuti richiama alcuni passaggi delle tormentate vicende vissute da Villa Sofia, comprese le note di fuoco inviate dal sindacato Cimo che tuonava contro la vigilanza dedicata a Tutino e invocava un’inchiesta contabile. E ora si indaga sulle modalità con cui fu affidata la vigilanza: non un atto aziendale e formale, ma una semplice e-mail.

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12 Luglio 2016, 14:56

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