Vinz, l’uomo a cui piaceva “volare”| Ancora morte sulla strada maledetta

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15 Marzo 2018, 05:01

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PALERMO – Sorpassi folli, limiti di velocità non rispettati e cantieri. Lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento fa di nuovo da scenario ad un tragico incidente stradale e nuovamente nello stesso tratto. Una curva in cui l’anno scorso ha perso la vita un giovane centauro, lo stesso in cui un altro schianto si è rivelato fatale per una coppia di coniugi. E la lista delle croci sull’asfalto è ancora lunga. La statale 121 è per questo stata soprannominata, soprattutto dai pendolari, la “strada maledetta”, specie nel suo tratto occidentale.

A rimanere ucciso nel terribile impatto di ieri mattina, Vincenzo D’Amico, un palermitano di 56 anni che abitava a Bolognetta. Lavorava all’autorità portuale ed era uscito presto di casa, a bordo della sua Yamaha T-Max. Indossava il casco, viene definito “prudente e molto attento alla guida” da chi lo conosceva e lo chiamava “Vinz”. Proprio quel tragitto, che ben conosceva e che percorreva quotidianamente, gli ha riservato la trappola peggiore: lo scontro è avvenuto con un camion e a contribuire all’impatto potrebbe essere stato l’asfalto reso viscido dalla pioggia. Una ricostruzione ancora al vaglio dei carabinieri di Misilmeri che sul posto hanno effettuato i rilievi.

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La strada è rimasta chiusa per ore, per permettere l’arrivo dei soccorsi che purtroppo non hanno potuto fare nulla per salvare il 56enne e poi, la rimozione dei mezzi dalla carreggiata. “Quel tratto è ormai tristemente famoso – dicono gli amici di D’Amico – chi come noi lo percorre giornalmente spera sempre di arrivare a casa sano e salvo. Così non è stato per il caro Vinz, il quale destino è stato troppo sfortunato”. Il dito viene puntato contro la continua presenza di mezzi pesanti proprio in quella zona: “Camion e tir caricano e scaricano merce. Poi effettuano il cambio di marcia per evitare di fare il giro e, alla curva, chi arriva non può prevederne la presenza”,

La notizia dell’incidente mortale ha sconvolto in poche ore il paese di Bolognetta, dove D’Amico era molto conosciuto. Abitava nel piccolo centro a pochi chilometri da Palermo insieme alla moglie e ai due figli. E amava “volare”. Praticava da tempo parapendio ed è proprio questo uno dei ricordi più ricorrenti nei ricordi degli amici. “Vinz era una grande persona – dice Gianni Benanti – un uomo tutto casa e lavoro. Mi manca già tantissimo. Quanti voli in parapendio abbiamo fatto, quanti sorrisi quando spensierati trascorrevamo le domeniche insieme. Era amico di tutti, un esempio per ognuno di noi”.

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15 Marzo 2018, 05:01

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