"Il Pd riparta dai grillini |Tabella H? Via enti inutili" - Live Sicilia

“Il Pd riparta dai grillini |Tabella H? Via enti inutili”

Il governatore sospeso tra il voto a Roma per il Capo dello Stato e l'approvazione in Sicilia del bilancio. "Renzi? Pensa di diventare qualcuno attaccando chiunque. Da Ardizzone stop a pezzi di Finanziaria? Lo rispetto, ma ho qualche dubbio. Chi vuole eliminare i ticket sanitari difende solo vecchi privilegi".

L'intervista al presidente Crocetta
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PALERMO – Dall’altra parte del telefono arriva l’eco della “chiama”. I nomi dei parlamentari si susseguono in rigoroso ordine alfabetico. Rosario Crocetta, invece, ha già votato: “Per Prodi”, rivela. Il governatore è sospeso tra le esuberanze dei “renziani” e le esigenze della Finanziaria. Sospeso tra Roma e la Sicilia. Tra alchimie politiche da testare anche oggi a Montecitorio, o da sperimentare nell’Isola, sottoforma di uno dei tanti “modelli”, buoni per l’uso.

Presidente, iniziamo dal motivo per cui è a Roma. D’accordo con le decisioni del partito?
“Sì, ho votato Prodi. Si tratta finalmente di una proposta unitaria, mi sembra giusto sostenerla”.

Eppure, se l’ex premier ricompatta il partito, rischia di compromettere qualsiasi tentativo di dialogo. A destra, come con i “cinque stelle”. E un governo con quei numeri, forse, non può permettersi un rischio come questo.
“Questo è vero. Ma non capisco il ‘no’ dei grillini. In fondo, Prodi è uno dei nomi che loro stessi avevano proposto attraverso le ‘Quirinarie’. E adesso non lo vogliono riconoscere. Hanno deciso di seguire una via estremista e intransigente. Nel senso che la loro rigidità rischia di portare Berlusconi al governo”.

Ma i “cinque stelle”, a dire il vero, hanno sempre detto che voteranno il proprio candidato, senza cercare accordi.
“Certamente. Ma non si può pensare, in un momento del genere, che un partito decida una cosa e vada avanti senza un confronto. Stiamo eleggendo il presidente della Repubblica, mica stiamo giocando. Dovremmo sforzarci tutti, anzi, di trovare l’unanimità sul nome”.

Eppure, lei in Sicilia con i grillini finora, escluse alcune parentesi, è andato abbastanza d’accordo. Al punto da far parlare di “Modello Sicilia”. Non teme che le “intransigenze” che sta registrando a Roma possano replicarsi anche nell’Isola, complicando l’azione della sua maggioranza?
“Non sono preoccupato per niente. E le due cose non sono collegate. Al momento stiamo lavorando per l’elezione del Capo dello Stato. E si sta offrendo ai grillini l’occasione di un accordo istituzionale e di governo che sia davvero innovativo. Ho sempre pensato, e continuo a pensare che il centrosinistra debba partire dall’intesa col Movimento cinque stelle”.

Mi scusi, e l’innovazione in questo caso sarebbe rappresentata da Romano Prodi? Come giudica i fatti che hanno portato alla scelta dell’ex premier? Vale a dire: qual è lo stato di salute del suo partito, dopo lo “strappo” dei renziani?
“Renzi è convinto che attaccando questo o quello, finirà per diventare qualcuno o qualcosa. Ad esempio, ha protestato perché Marini sarebbe stato il simbolo dell’’inciucio’. Eppure, proprio lui è da sempre un fautore dell’accordo con Berlusconi. Ma il Pd si deve rendere conto che non può inseguire gli umori quotidiani di uno come Renzi”.

A Roma con lei è partito l’altro presidente siciliano: Giovanni Ardizzone, presidente dell’Assemblea. Mentre era lì con lei, però, ha bocciato quattro articoli della sua Finanziaria. Come giudica l’intervento del politico Udc?
“Sull’inammissibilità decide il presidente dell’Ars. E non ho nulla da dire in merito. Certo, su alcuni interventi ho qualche dubbio. Penso al progetto di divulgazione dell’attività istituzionale. Lo fanno tutte le Regioni e anche lo Stato. Per far conoscere le leggi che dovremmo fare? Mica i cittadini vanno a leggere la Gazzetta ufficiale…”.

Ma quei due milioni hanno scatenato le proteste di molti. Insieme alla scelta di stanziare 300 mila euro per pagare gli esterni dell’ufficio di Bruxelles.
“Al momento lì a Bruxelles ci sono solo due dipendenti. Che senso ha? Quei soldi serviranno per pagare le retribuzioni del nuovo personale”.

Scusi presidente, ma lei non aveva annunciato di volerlo chiudere quell’ufficio, perché inutile?
“Certo. L’ufficio così com’è adesso è inutile. Per questo stiamo scegliendo il personale per farlo funzionare davvero”.

Gli esterni a Bruxelles, però, hanno fatto spesso discutere per i loro cognomi noti. Ci può fare sapere come li state selezionando?
“Stiamo verificando i curricula. Per lavorare lì servono alcuni requisiti, soprattutto la conoscenza delle lingue. Ma non capisco lo scandalo: è gente che guadagnerà 1.500-1.800 euro al mese. Che a Bruxelles non sono affatto troppi”.

Altre polemiche, i tagli in Finanziaria alle associazioni antiracket.
“Noi non abbiamo tagliato nulla. Anzi, le nostre denunce contro la mafia alla Regione stanno portando i loro frutti: proprio oggi la Polizia giudiziaria s’è recata al Cas per prelevare la documentazione sulla società Ventura spa”.

Presidente, in molti capitoli della Finanziaria destinati all’antiracket i tagli ci sono, eccome. Anche ai familiari delle vittime di mafia.
“Per alcune categorie riguardanti le vittime di mafia, abbiamo ridotto il contributo perché la Ragioneria ci ha fatto notare che gli stanziamenti precedenti non venivano mai spesi interamente. Ma, visto che sta diventando un problema politico, abbiamo presentato un emendamento che ripristina tutte quelle voci al livello dell’anno scorso. E le posso anche annunciare che per la prima volta nella storia della Regione, quelle associazioni riceveranno contributi dalla cosiddetta ‘ex Tabella H’. Vedrà che alla fine non ci sarà alcun taglio. Anzi…”.

A proposito di Tabella H. Non doveva scomparire anche questa?
“Sulla Tabella H abbiamo deciso di tagliare i fondi, da 32 a 27 milioni. E di cambiare le modalità per l’erogazione dei fondi”.

Ci vuole spiegare come funzionerà adesso?
“Intanto, abbiamo escluso tutta una serie di enti che noi ritenevamo inutili. Quelli che abbiamo mantenuto, riceveranno contributi solo dopo la presentazione di un programma dettagliato di intervento, che dovrà essere approvato dalla Regione. E i fondi verranno erogati solo in seguito alla rendicontazione dei costi. Mai più, insomma, contributi a pioggia. E c’è di più: nelle nostre intenzioni la Regione dovrà avere un potere di controllo nei confronti di quegli enti che ricevono fondi superiori ai 150 mila euro. Magari attraverso la presenza nel cda. E comunque tramite la verifica attenta dei conti”.

Perché avete tagliato fuori il Cerisdi dai finanziamenti della Tabella?
“Perché per noi quello è un ente inutile. Ha in gestione un bellissimo castello, nel quale il Centro organizza pure matrimoni. Che vogliono dalla Regione?”.

Eppure in tanti, tra i deputati, si stanno battendo contro la cancellazione di quel Centro.
“Sì, ho visto. Chissà perché, ma il Cerisdi piace a tutte (sorride, ndr)”.

Tra quei deputati ce ne sono anche diversi della maggioranza, che ha criticato altri aspetti della Finanziaria. Una maggioranza un po’ turbolenta in questi giorni. La cosa non la preoccupa?
“Al massimo è un po’ effervescente. Ma le critiche non le ho lette. Non ho nemmeno il tempo di leggerle. Beati loro che hanno il tempo di criticare”.

Non solo criticano, a dire il vero. La Commissione Sanità ha bocciato i ticket sanitari. E a esultare sono spesso i deputati del suo partito, il Pd.
“Io le faccio una domanda: le sembra una norma iniqua quella che chiede a una persona dal reddito superiore ai 50 o ai 100 mila euro l’anno di pagare un ticket giornaliero di dieci euro? Forse qualcuno vuole difendere determinati privilegi. E finisce per fare anche un danno alla Sicilia: quei soldi tolti ai ricchi sarebbero serviti per finanziare molti servizi per i più poveri. Per questo motivo stiamo pensando di riproporli sotto forma di emendamento”.

 


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