23 Settembre 2023, 16:20
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PALERMO – La corsa contro il tempo “per non perdere neanche un euro” dei fondi extraregionali, le rassicurazioni al governo di Renato Schifani sul “ruolo centrale” che l’Esecutivo Meloni pensa di attribuire alle Regioni nel disegno della nuova Zes unica. Si respira aria di ottimismo a Palazzo d’Orleans nel giorno in cui il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, arriva per partecipare a una riunione di Giunta e fare il punto sul terreno da recuperare per chiudere la programmazione Fsc 2014-2020.
Sul tavolo c’è la riforma disegnata con il decreto Sud che ha mandato in soffitta le Zone economiche speciali concretizzatesi sotto il governo Monti. Il governo Meloni ha centralizzato tutte le decisioni a Palazzo Chigi, facendo del Meridione un’unica grande Zes. Roma, però, è lontana e allo nell’Isola alcune anime del governo regionale vogliono vederci chiaro su come proseguiranno progetti eiter di finanziamento quando le Zes occidentale e orientale non ci saranno più. “Non esiste un problema di governace – sottolinea Fitto accanto a Schifani – e qualora esistesse sarbbe di portata decidamente inferiore rispetto alla grande innovazione portata dal decreto: non più Zes a macchia di leopardo, con differenze tra territori vicini, ma un’unica grande area che rappresenterà una grande chance di sviluppo per il Sud”.
Fitto, seduto di fronte all’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, rassicura anche sul ruolo delle Regioni: “Saranno centrali all’interno della Cabina di regia prevista dal governo per le progettualità delle Zes”. Tamajo, al termine dell’incontro, si dice soddisfatto delle rassicurazioni ricevute e si limita a ribadire quanto già esplicitato a una platea di imprenditori 24 ore prima: “Troveremo la quadra, la Zona economica speciale sarà una grande occasione di sviluppo per la Sicilia”.
Su Fondi della programmazione 2014-2020 c’è una proposta di riprogrammazione che punta a salvare il salvabile e che è all’esame della Commissione europea. Fitto professa ottimismo: “Sono sicuro che la Regione Siciliana arriverà all’obiettivo di non perdere neanche un euro della programmazione”, annuncia il ministro per gli Affari europei che spinge poi tutte le regioni ad accelerare: “L’obiettivo della collaborazione avviata dal governo con le Regioni è quello di non perdere neanche un euro di questi fondi e mettere in campo una strategia anche per la programmazione 2021-2027 che ci consenta di evitare ogni rischio in futuro”. Fitto non nasconde le difficoltà: “I dati emersi sulla programmazione 2014-2020 hanno destato non poche preoccupazioni nel governo e queste sono alla base del nuovo meccanismo messo in campo. Con la Giunta Schifani c’è stata una immediata sintonia rispetto a questo metodo e stiamo lavorando insieme affinché i fondi possano essere spesi tutti e d’intesa con l’Ue”.
Schifani definisce “molto utile ed estremamente formativo” l’incontro con il ministro “per quanto riguarda la gestione dei fondi extraregionali, per il recupero delle somme della programmazione 2014-2020 e per il buon utilizzo di quelle relative al 2021-2027”. Secondo Schifani “la presenza del ministro oggi qui è elemento di garanzia e riferimento per la richiesta di consigli nell’interesse della Sicilia”. Concetti che ripeterà in tarda mattinata, alla scuola di formazione politica di Forza Italia: “Lavoriamo per non perdere un solo euro e smentire chi dice che la Sicilia perderà miliardi”. Una risposta anche al Movimento cinque stelle, che nel frattempo con Luigi Sunseri si era affrettato a gettare acqua sul fuoco degli entusiasmi: “Altro che cercare di non perdere un euro, i governi di centrodestra, per la vecchia programmazione dei Fondi per lo sviluppo e la coesione, ci hanno già fatto perdere oltre un miliardo di euro e per la nuova programmazione non si hanno praticamente notizie”, le parole del presidente della commissione Ue dell’Ars.
Dal governatore arriva infine anche un breve cenno previsionale sul quadro economico della Sicilia: “Ci attendono quattro anni impegnativi. Le sensazioni sono quelle di una crescita da parte della Regione, forse migliore rispetto al passato”. All’orizzonte, però, c’è la Finanziaria e così Schifani ripete il mantra delle ultime settimane: “La approveremo entro il 2023”.
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23 Settembre 2023, 16:20