Zona industriale a secco |L’irsap non eroga il servizio

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06 Novembre 2016, 18:12

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CATANIA – Zona industriale: aziende a secco. Ai copiosi fiumi che allagano l’Etna Valley alla prima pioggia fa da contraltare l’arsura delle cisterne. E’ surreale, prima ancora che sbiadita, la fotografia della zona industriale più grande del Mezzogiorno che immortala una situazione complicata per gli operatori. Da circa un anno, infatti, l’Irsap non eroga più il servizio di manutenzione della rete idrica costringendo gli imprenditori ad arrabattarsi da soli. I più fortunati, cioè i responsabili di ditte localizzate vicino a condutture e pozzi, se ne sono accorti da poco.

“Da un anno a questa parte l’Irsap non eroga più il servizio, me ne sono accorto soltanto poche settimane fa perché le nostre cisterne sono quasi esaurite”, racconta Maurizio Galea responsabile commerciale di Aquila, fabbrica di prodotti per l’igiene della casa. Tutto nasce da una telefonata. Il responsabile del servizio idrico dell’Irsap quasi non ci crede. “Se ne accorge soltanto adesso? E’ da un anno che va avanti questa situazione”, risponde a Galea. “Mi ha detto che non hanno soldi e che non c’è possibilità di venire rimpinguati da mamma Regione: quindi ognuno deve provvedere da sé”, spiega il responsabile della ditta catanese.

L’azienda dovrà privatamente fare ricorso ad autobotti. “Un’autobotte da dodicimila litri viene a costare qualcosa come duecento euro”. Una situazione che in termini di uscite penalizza non poco le aziende. “Parliamo di seicento euro al mese: non c’è termine di paragone con il passato”, spiega in riferimento alle vecchie fatture da cento sessantasei euro semestrali. A questo si sommano numerose criticità di sistema all’interno del perimetro della zona industriale. “Noi operiamo qui da cinquant’anni e la situazione va peggiorando: non c’è segnaletica orizzontale né verticale, ho speso soldi per farla realizzare e dopo tre giorni non esisteva più, si registrano allagamenti in caso di pioggia e il perimetro delle aziende si fa pulire con giardinieri privati”, spiega l’imprenditore. “Va sempre peggio, prima c’era un minimo d’illuminazione e manutenzione stradale: oggi siamo allo sbando”, racconta Galea. In questa situazione fare impresa diventa una gincana, nel senso letterale del termine come dimostrano le strade dissestate e piene di buche che lastricano la zona industriale etnea.

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06 Novembre 2016, 18:12

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