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Pdl, che domenica bestiale

IL "BLOB" DELLE DICHIARAZIONI
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Giorni di resa dei conti. È stata una domenica vulcanica, un fine settimana bestiale, e stavolta Maurizio Zamparini non c’entra nulla. Ma ricapitoliamo ciò che è successo con un blob ad hoc, per coloro i quali si fossero messi all’ascolto soltanto adesso. Ecco le voci che parlano del Pdl. E dei suoi bollori.

Gianfranco Micciché:  “Siamo alla frutta. Non esco dal Pdl, ma mi riconosco nel partito nazionale, non in quello regionale. Non si può accettare ancora l’azione del coordinatore di un partito di maggioranza che è il principale oppositore del presidente della Regione. Se Castiglione non si riconosce nel governo Lombardo e se ha la forza, faccia uscire gli assessori dalla giunta e vada all’opposizione”.

Giuseppe Castiglione: “Noi continuiamo a fare appello a Miccichè per l’unità del partito. È una risorsa, ma non possiamo accettare che vi siano due Pdl e gruppi autonomi”.

Diego Cammarata: “Sono sorpreso e indignato per la irresponsabilità di chi non comprende che oggi l’unità del Pdl è un valore che non dovrebbe essere messo in discussione. La nascita di gruppi di un Pdl Sicilia è un attacco al premier in un momento in cui dovremmo invece essere tutti protesi a fare argine di fronte ai tentativi di destabilizzazione della sua leadership. È bene che sia chiaro che chi si prepara al dopo Berlusconi dovrà ancora attendere molto tempo. Se ne faccia una ragione”.

Marianna Caronia, Francesco Scoma, Alberto Campagna:  “Il Popolo delle Libertà è uno solo ed è la coalizione che poco più di un anno fa ha vinto le elezioni regionali, consentendo a Raffaele Lombardo di essere eletto presidente della Regione. Il Pdl Sicilia dell’onorevole Gianfranco Miccichè non ha alcun fondamento politico e programmatico. Noi ci riconosciamo nel partito voluto da Berlusconi, secondo il principio dell’aggregazione delle diverse anime del Centrodestra. Non è tollerabile il principio secondo cui si resta nel Centrodestra ma si fonda un partito, un gruppo, una formazione a sé stante”.

Pino Firrarello: “Immagino che anche gli amici del Pdl, vicini al governatore Raffaele Lombardo, stanchi di essere mortificati torneranno a lavorare per l’unità del partito. Bisogna tornare a votare in primavera, come nelle altre regioni”.

Tantillo, Munafò, Drago, Milazzo, Orlando, Moschetti, Italiano, Fragalà, Pianpiano, Miceli, Lombardo, Vallone: “Riteniamo pienamente condivisibile la posizione assunta dal sindaco Cammarata. Non è più pensabile che le regole valgano soltanto per alcuni e non per altri. Se sarà consentita la formazione di gruppi autonomi del Pdl riteniamo che sia grave e di danno al Presidente Berlusconi e pertanto ci autosospenderemo fino a quando non verrà chiarito che esiste un solo Pdl”.

Gianfranco Micciché (secondo round): “Bisogna fare chiarezza nella politica in Sicilia. Non è possibile ad esempio che il co-coordinatore del Pdl, Giuseppe Castiglione abbia assessori regionali che fanno riferimento a lui e contemporaneamente critichi il governo. Abbia il coraggio di essere coerente. Non mi sento rappresentato da capigruppo degli enti locali che hanno posizioni opposte a quelle mie. Bisogna usare un linguaggio comprensibile. E non ostacolare le riforme. Non intendo lavorare per fare cadere il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Non mi passa per l’anticamera del cervello abbandonare il Pdl ma proseguirò nel mio progetto di creazione di gruppi autonomi”.

Manfredi Agnello: “Per il sindaco Cammarata le iniziative del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè sono un attacco al presidente Berlusconi? Che dire allora del suo modo di disamministrare la città. Non è forse un affronto al buon gusto e alla pazienza del leader del Pdl aver trasformato la città di Palermo, fino a qualche anno fa fiore all’occhiello della buona amministrazione del centrodestra, in un’emergenza quotidiana?”.

Franco Mineo: “Il sindaco Cammarata pensi a quanti palermitani sono indignati con lui per come sgoverna la nostra città. Prenda seriamente in considerazione l’ipotesi di rassegnare immediate dimissioni, per ridare dignità a Palermo e ai palermitani. Il dado è tratto, gli strumenti di pressione e i disperati tentativi di riconciliazione lasciano il tempo che trovano. La Sicilia ha un endemico bisogno di classe dirigente capace, coscienziosa e determinata, tutto questo oggi però non lo ravvediamo nei vertici regionali del Popolo della Libertà”.

La Loggia, Galioto e Vicari: “Condividiamo l’analisi di Cammarata. La situazione è riprovevole da qualsiasi punto si guardi. Non vediamo da parte di questi dissenzienti né un progetto né motivazioni chiare, ma solo protagonismi. Tutto ciò non può che danneggiarci provocando il disorientamento degli elettori siciliani del Pdl. Per noi il Pdl non può che essere solo nazionale. Qualunque altra iniziativa è solo strumentale e volta a realizzare ambizioni personali”.

Carlo Vizzini: “Credo che siamo arrivati al massimo di confusione possibile nel Pdl siciliano e che tocchi al gruppo dirigente di riprendere l’iniziativa politica per l’unità del partito. Occorre molta umiltà ed essere consapevoli che il presidente Berlusconi non chiuderà mai questa partita con un vincitore ed un vinto. Ci ha più volte indicato la via dell’intesa e noi abbiamo il dovere di percorrerla. Deve essere chiaro a tutti che se i giochi interni di partito paralizzassero l’azione amministrativa, saremmo tutti sconfitti, indipendentemente dalla corrente alla quale si appartiene perché tutti insieme abbiamo chiesto ai cittadini di votare questo sindaco e tutti insieme ne rispondiamo loro”.

Francesco Cascio: “Quello che sta accadendo nel Pdl in Sicilia è un grave segnale per gli elettori e sarebbe ora che si tornasse a ragionare, mettendo da parte aspirazioni personali e posizioni individualiste, affinché prevalga l’unità del partito e si prosegua sulla strada della coerenza, che dovrebbe caratterizzare peraltro quel sentimento di lealtà verso il nostro leader Berlusconi. Condivisibile lo sfogo di Diego Cammarata. Esso è il segnale di un malessere che cova da tempo e le sue parole non possono passare inosservate. La sua autosospensione aprirebbe certamente la strada a una serie di autosospensioni, che segnerebbero lo sgretolamento del Pdl”.

To be continued…

Ps. Come sarà il lunedì?


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