Il "metodo Bevilacqua" si impose alle elezioni regionali del 2012

Sotto processo deputati regionali E consiglieri comunali. Tutte le pene.

In primo grado l'ex deputato aveva subito una condanna a 5 anni per intestazione fittizia di beni

Un terzo ex deputato, Roberto Clemente, era già stato condannato in abbreviato.

L'ex deputato è stato condannato in primo grado di intestazione fittizia di beni.

I pm hanno spedito l'avviso di conclusione delle indagini a 31 persone, compresi i quattro politici coinvolti: Nino Dina, Roberto Clemente, Franco Mineo e Giuseppe Bevilacqua. Nel fastidioso capitolo dell'inchiesta che riguarda il cibo sottratto ai poveri fa capolino il nome di un professionista. La precisazione di Clemente 

La mattina del 27 maggio finivano ai domiciliari i deputati regionali Nino Dina e Marco Clemente, assieme all'ex onorevole Franco Mineo, con l'accusa di corruzione elettorale. Dieci minuti dopo le 17 del 29 maggio quelle stesse esigenze cautelari non c'erano più. Risultato: liberi tutti.

Ecco quali sono sono le altre persone coinvolte nell'inchiesta che ha portato ai domiciliari Giuseppe Bevilacqua, i deputati regionali Nino Dina e Roberto Clemente, e l'ex onorevole Franco Mineo.

Il presidente della commissione Bilancio dell'Ars e l'esponente del Pid a Sala d'Ercole si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre l'ex deputato di Grande Sud ha respinto le accuse. Anche Bevilacqua, aspirante consigliere comunale, non ha risposto alle domande del giudice.

Sono parole durissime quelle con cui i giudici della quinta sezione del Tribunale motivano la condanna inflitta all'ex deputato regionale di Grande Sud e ad Angelo Galatolo dell'Acquasanta. Mineo si è difeso sostenendo che i suoi soldi "sono tutti tracciabili".

Attesa per la sentenza al processo che coinvolge tra gli altri l'ex deputato di Grande Sud.

Franco Mineo si difende. È stato giudicato colpevole di abuso d'ufficio. Parla di sentenza anomala e di tempi sospetti. Ed annuncia che controllerà tutte le delibere degli assessori simili a quella che gli è costata una condanna a tre anni. Che sarà presto prescritta.

La vicenda è del 2006. Mineo, all'epoca assessore alla Protezione civile del comune di Palermo, firmò l'atto con cui chiedeva di "preparare" la delibera che affidava a sette associazioni la vigilanza nei mercati rionali. Si scoprì che i progetti erano uguali in ogni loro aspetto. La difesa: "Accuse insussistenti e senza rilievo penale".

Al processo che vede imputato l'ex parlamentare regionale Franco Mineo tre commercialisti salgono sul banco dei testimoni. Sono i fratelli Alessandro, Filippo e Domenico Franzone. Uno di loro: "Le intercettazioni? Non ricordo di avere detto quelle frasi".