PALERMO – Un leone in gabbia. Tutt’altro che domato. Il leone è Totò Riina. La gabbia è quella del carcere di Milano Opera. Durante l’ora d’aria, mentre passeggia con un altro boss, Alberto Lorusso della Sacra corona unita, il capo dei capi sfoga la sua rabbia. Soprattutto contro Antonino Di Matteo, pubblico ministeri del processo sulla trattativa Stano-mafia assieme a Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. Lo vuole morto. E non usa troppi giri di parole. Le intercettazioni sono state depositate al dibattimento. Una trentina di conversazione in tutto. Finora se ne conosce il contenuto di sette. Ed è un’escalation di minacce.
“E allora organizziamola questa cosa. Facciamola grossa e dico non ne parliamo più. Di Matteo gli hanno rafforzato la scorta non se ne va più… una esecuzione come eravamo a quel tempo a Palermo… io ve l’ho detto ieri deve succedere un manicomio deve succedere per forza…”. Ecco le parole choc pronunciate da Riina.
17 ottobre 2013. il riferimento a Rocco Chinnici
E’ la prima volta in Riina manifesta il suo nervosismo. Ci sono le cimici nello spazio esterno dove il padrino corleonese passeggia con Lorusso, pure lui al 41 bis. E raccolgono il riferimento che Riina fa al giudice Rocco Chinnici, ucciso dal tritolo di Cosa nostra: “… prima fanno i carrieristi a spese dei detenuti… poi saltano in aria quando gli succede quello che gli è successo… quello là saluta e se ne saliva nei palazzi. Ma che disgraziato sei, saluti e te ne sali nei palazzi, Minchia truuu e poi e sceso, disgraziato, il procuratore generale era di Palermo… per un paio di anni mi sono divertito quando vi mettevamo quella va suona (parlerebbe dell’esplosivo utilizzato per l’attentato del 1983), suona, a quello vai a suonare, minchia che gli ho combinato… se io restavo sempre fuori, io continuavo a fare un macello, continuavo a fare un macello, continuavo al massimo livello”.
25 ottobre 2013: le telefonate di Napolitano
Nella seconda intercettazione Riina e Lorusso toccano uno dei temi più scottanti del processo sulla trattativa. Quello delle telefonate fra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e l’ex ministri Nicola Mancino. Telefonate distrutte per decisione della Consulta. In quei giorni si discute della volontà dei pm di fare testimoniare Napolitano in aula. “Io penso che qualcosa si è rotto”, dice Riina. E Lo Russo concorda: “… si devono prendere provvedimenti a questi magistrati, si deve togliere un po’ di potere. Riina: “Di più per questo che era a Caltanissetta, (il riferimento è a Di Matteo) è un disgraziato, è intrigante, questo vorrebbe mettere a tutti mani”. Poi parlano dei Graviano. Riina sa che il pentito Gaspare Spatuzza ha tirato in ballo i potenti capimafia di Brancaccio: “… meschini i picciotti, chiama i due fratelli… questi stavano… avevano… Berlusconi certe volte….”. Poi, però ne critica la scelta dei boss di volersi costituire parte civile al processo sulla morte del padre: “Ora che c’entra che vi andate a creare la parte civile… ma tua madre e tua sorella li devi gestire tu… fate le casalinghe, mi dispiace la morte del papà, è un dolore per noialtri, ma noialtri non possiamo fare una cosa di queste… si può perdere un uomo in un bicchiere d’acqua e quindi noialtri perché ci dobbiamo perdere in un bicchiere d’acqua?”.
26 ottobre 2013: le prime minacce concrete
E’ il verbale in cui le minacce a Di Matteo si mostrano in tutta la sua drammaticità. Riina è insofferente: “Questo pubblico ministero di questo processo, che mi sta facendo uscire pazzo, per dire, come non ti verrei ad ammazzare a te, come non te la farei venire a pescare, a prendere tonno, ti farei diventare il primo tonno, il tono buono… minchia ho una rabbia, mi sento ancora in forma, mi sento ancora in forma porca miseria… perché speranza dei giovani, no, no, no a me non devono insegnare nulla… io pure che ho cento anni. Sono un uomo e so quello che devo fare…”. Ed ancora un altro riferimento al capo dello Stato: “… questo Di Matteo, questo disonorato, questo prende pure il Presidente della Repubblica… ci finisce… lo sapete come gli finisce a questo la carriera? Come gliel’hanno fatta finire a quello palermitano, al pubblico ministero palermitano”. “A Castiglione”, risponde Lo Russo. Un errore, secondo gli investigatori: starebbe parlando del procuratore Pietro Scaglione, pure lui ammazzato per mano mafiosa.
14 novembre 2013: il mistero si infittisce
Una trascrizione preoccupa e non poco gli investigatori. Riina e Lorusso dimostrerebbero di conoscere una notizia riservata che circolava solo nella e mail dei magistrati. Nei giorni delle minacce a Di Matteo, i pubblici ministeri avevano messo nero su bianco la loro volontà di presentarsi in massa al processo accanto ai pm Vittorio Teresi, Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. Una e mail riservata. Non per i due detenuti al 41 bis. Lorusso. “… hanno detto che alla prossima udienza ci saranno tutti i pubblici ministeri all’udienza… saranno presenti tutti”. Riina. Annuiva: “Ah tutti”.
16 novembre 2013: “Facciamola grossa”
La notizia delle minacce a Di Matteo sono già uscite sui giornali. Lorusso taglia corto: “Ma se una cosa del genere veramente la volesse fare lo diceva a loro? È chiaro che sono strumentalizzazione, questi preparano la strumentalizzazione per aumentare la scorta, per prendere un surplus in più di denaro, per fare carriera, lo fanno per questi motivi”. Totò Riina all’inizio sembra sposare la tesi del suo compagno di passeggiata: “Contenti loro, ma dove vogliono arrivare, dove vogliono arrivare”. Poi, perde la pazienza. Esce la mano sinistra fuori dal cappotto e mentre mima il gesto di fare fare in fretta pronuncia parole dal significato inequivocabile: “Ed allora organizziamola questa cosa, facciamola grossa e dico non ne parliamo più… perchèé questi, Di Matteo, non se ne va più, gli hanno rafforzato la scorta,e allora se fosse possibile… incomprensibile ad ucciderlo…. incomprensibile una esecuzione come eravamo a quel tempo a Palermo con i militari incomprensibile partivano la mattina da Palermo a Mazara c’erano i soldati poverini a fila indiana…a chi hanno fatto spaventare a nessuno… perché tanto che non hanno spaventare a nessuno che poi quello si è buttato a mare… m sta paura perché non veniva al tempo giusto, che tutti stavate spensierati tranquillamente”.
18 novembre 2013: “Incominciamo con Di Matteo”
L’ultima trascrizione è del 18 novembre: Ecco perché incominciamo con Di Matteo, perché Di Matteo tutte le cose le impupa lui… perché se lui pensa ma se questo è Riina, ma questo è così freddoso così terrificante, ma così malvagio… questo ci macina a tutti e ci mette a tutti sotto i piedi, a tutti minchia… le insegno un segreto siciliano Chi il dito bene si attaccò lo ha sempre sano”.
A me sembrano più “ordini” che minacce…
DI MATTEO NON SEI SOLO!!!
Totò …….. prrrrrrrrrrrrrr!
Riina tu e tutti i tuoi punciuti fate schifo , sai in quanti eravamo al Golden domenica scorsa ,senza che ci dovessimo nascondere come dovevi fare tu e come fanno i tuoi schifosi e miserabili colleghi, eravamo piu’ di 2000!
E sai quanti siamo i siciliani ed italiani che combattiamo al fianco di Di Matteo e di tutti i colleghi onesti di Di Matteo contro di te manovale del
male ed anche contro i tuoi protettori dai colletti bianchi: MILIONI!
Levaci manu animale!
Solo una dittatura militare, tipo quella Argentina (1976-1982), potrebbe avere ragione di coloro che minacciano i servitori dello Stato. Ma finchè avremo questa democrazia la mafia continuerà a spadroneggiare in questo Paese ed a dettare condizioni, come d’altronde ha più volte fatto anche nel recente passato.
la colpa è della legge…… ad un criminale che uccideva e faceva uccidere anche bambini solo per i soldi gli permettono ancora di parlare…..
la pena di morte ci vorrebbe….. e allora si che la facciamo grossa
Si facciamola grossa: manco con i suoi parenti deve più parlare!
Un Riina rilassato, ciarliero e in vena di confidenze? Mah…
Questa storia a me personalmente puzza.
Io non ci credo troppo plateale.
Mi sembra più un delirio di un uomo al tramonto.
O l’idea perversa di menti raffinate (come dice ingroia) di distogliere l’attenzione della gente.
Non mi convince e credo anche di non essere il solo.
solo in italia possono succedere queste cose.
Questa storia ha dell’assurdo!
Un condannato al 41bis che emette comunicati dal carcere a mezzo stampa!?
Procuriamogli il tritolo e facciamolo incontrare con Di Matteo a questo punto…
Anche a me convince poco sta storia,
fortunatamente persone come Di Matteo e co dovrebbero avere un buon fiuto ed esperienza tale da capire 8 o intuire) come stanno veramente le cose.
Probabilmente molti magistrati ( o forse solo alcuni) hanno capito come stanno le cose e non possono dirle perchè dietro i Riina di turno ci sono sempre state menti raffinate che non si possono accusare platealmente.
Buon lavoro a Di Matteo & co, e mi raccomando, rompetegli le corna
Poi vengono a parlare di scarcerare Provenzano, o di come è simpatica la figlia di Riina in televisione.. Questa gentaglia, questo cancro della Sicilia, deve marcire in galera a vita e non merita alcuna umana pietà
I suoi sono solo i dolori di pancia di un vecchio mentecatto che non riesce a comandare neanche il telecomando del suo minuscolo televisore.
Perchè i “nuovi” mafiosi dovrebbero cominciare una seconda guerra?
Che benefici porterebbe?
…a parte far sentire importante questo inetto….
Ormai a 83 anni riina ha l’ alzaimer. Si svia l’attenzione ai veri problemi .che riina comandi dal carcere ditelo ai cretini . Finiamola
Bho mi pare una cosa troppo architettata. Il 41bis non dovrebbe permettere una passeggiata in compagnia…. specialmente con uno della sacra corona unita. Uno come il Riina non sa di essere intercettato? Mi pare assurdo
E se tutto questo e’ stato fatto solo per creare la tua reazione. Pensiamoci!!
Non guardiamo la punta delle scarpe. Guardiamo più avanti ormai e’ chiaro che c’è molto torpore in questa brutta storia tutta italiana.
Si, è inverosimile. Passeggiatina con un altro boss al 41 bis ed informato su tutto. O è il sistema che non funziona e non sta scontando la pena come dovrebbe, o il “carcere duro” è divenatato un’alegra scampagnata con tanto di scambio di opinioni e confronto.
legge 41 bis ( purtroppo non contempla l’isolamento totale, già l’Europa censura questa misura di aggravante della pena detentiva )
– la limitazione delle somme, dei beni e degli oggetti che possono essere ricevuti dall’esterno;
– l’esclusione dalle rappresentanze dei detenuti e degli internati;
– la sottoposizione a visto di censura della corrispondenza, salvo quella con i membri del Parlamento o con autorità europee o nazionali aventi competenza in materia di giustizia;
– la limitazione della permanenza all’aperto, che non può svolgersi in gruppi superiori a cinque persone, ad una durata non superiore a quattro ore al giorno fermo restando il limite minimo di cui al primo comma dell’articolo 10.
Ma quando mai! Mussolini non ha concluso nulla.
Basterebbe uno stato SERIO per fare scempio della mafia…
In realtà l’unico effetto che sembra ottenere Riina è una maggiore attenzione per il processo sulla trattativa e una maggiore credibilità dei magistrati…
Non è che sia una forma di vendetta nei confronti dei politici che sono stati suoi complici e lo hanno mollato in carcere?
Confessare non può, perchè sarebbe la fine di cosa nostra, però dare ragione ai magistrati INDIRETTAMENTE…
Io non lo sottovaluto. Nonostante la sua età. Una nuova guerra, per esempio, salvaguarderebbe le “verità indicibili”… A Riina non pesa l’ennesima condanna (una più, una meno, cosa cambia?) ma che i pm di Palermo intendano recidere il legame con la politica “deviata”. Ricordiamoci le parole di un pentito, secondo cui se non ci fosse stato l’appoggio della politica “deviata” la mafia sarebbe stata smantellata in un batter d’occhio!
E crocetta va all’arena a dire che é il più a rischio d’Italia. Bhoooooo. I media nazionali tacciano….il presidente della repubblica tace…..i presidenti di camera e senato tacciono…shhhhhhh…silenzio …..non fate rumore….non va disturbata la pacificazione.
Concordo con Luigi di Roma. Pieni poteri alle Forze Armate e vedrete che la mafia scomparirà definitivamente. Del resto sarebbe una vera novità poichè in Italia i militari non li abbiamo mai avuti al governo.
Claudia la mafia non si batte militarmente oppure arrestando i suoi esponenti. L’unica arma è la confisca definitiva dei beni che solo raramente viene effettuata in Italia. Addirittura questi beni vengono spesso riconsegnati o lasciati in gestione agli stessi mafiosi. Tutto il resto sono chiacchiere.
Non capisco uno come Riina detenuto al 41 bis possa parlare con un altro mafioso
Mistero della fede
Riaprire subito l’Asinara e mandare lì Riina e tutti i suoi sodali….. nessuna ribalta a figli e parenti non sono distanti dalle azioni criminali….
@ciccio, mi pare che la pericolosità di questi soggetti è stata ampiamente dimostrata nei fatti, quindi ritengo la tua domanda del tutto fuorviante
Sono contrario alla pena di morte e quindi dico che per certa gentaglia ci vorrebbe l’isolamento totale, altro che 41 bis, dovrebbe essere chiuso in una cella da cui non uscire nemmeno per l’ora d’aria. Non dovrebbe poter parlare con nessuno. Avere contatti solo con la polizia penitenziaria e morire pazzo!
PERO’ UNA COSA VORREI SAPERE,CHI HA FATTO USCIRE DAL CARCERE QUESTE INTERCETTAZIONI?,POTEVANO RIMANERE TRANQUILLAMENTE DENTRO,LUI PARLAVA E LUI SI SENTIVA.SECONDO ME HANNO PIU’ COLPE LE PERSONE CHE HANNO MESSO IN GIRO QUESTE INTERCETTAZIONI, CHE LO STESSO RIINA.
riapriamo pianosa e l’asinara
Occorrono leggi che possano prevedere il sequestro dei beni agli appartenenti a cosa nostra in via preventiva, seppur indiziati…. Un sequestro immediato senza alcun procedimento di prevenzione lunghissimo che non consente di congelare i beni facilmente alienabili. Siamo indietro anni luce. Non c’è volontà istituzionale e non mi riferisco ne alle forze delle’ordine n’è alla procura. Servono mezzi forti e decisi … Di quelli che devono impaurire al solo pensiero di fare il mafioso…. Si deve dare un segnale forte isolando il mafioso e la propria famiglia togliendo tutto e dico tutto come se avesse la peste e bruciare ogni cosa in suo possesso. Togliere ogni diritto che lo stato riserva al cittadino onesto agli indiziati mafiosi … Facendoli morire socialmente. Sei mafioso e quindi non hai diritto a nulla. N’è pensione n’è casa n’è sanità nulla devi pagare. Bisogna aggredire altrimenti non ne usciamo a mai da questa piovra.
Chi volesse testimoniare solidarietà e vicinanza al dr. Nino di Matteo può partecipare alla “scorta civica” che si terrà ogni giorno dal lunedi al venerdi davanti al Tribunale di Palermo dalle ore 9 alle 11.
Mah… Di sicuro se voglio fare un attentato a qualcuno non glielo annuncio prima! Specialmente sapendo benissimo di essere intercettato!
Ancora alito ci fate fare a questo animale al 41 bis in scampagnata con uno della sacra corona unita questa un altra barzelletta tutta all’ italiana siamo il paese delle comiche!!!!
Filippo il problema sono i rimedi?! Quelli ormai sono risaputi…il problema è che i nostri governanti non ne vogliono sapere di battere la mafia!
Ma non hanno fatto i conti con una cosa, che a differenza degli anni passati, la gente adesso pretende giustizia, pretende verità!!! Noi giovani non siamo indifferenti! Perché in ballo c’è il nostro futuro. Noi non vogliamo vivere in un Paese così! Purtroppo se non fosse per molti mass media che ignorano la nostra forza, Riina & co. ci penserebbero due volte prima di pensare, parlare e agire! Con le bombe non la fermano la Primavera. Noi restiamo vigili, sempre! Ma soprattutto al fianco di tutti gli uomini giusti!
Esatto!!!
riaprire Asinara e Pianosa, per certi individui le garaznzie sono espedienti per continuare a gestire potere…..
Facciamola grossa: isolamento diurno e notturno fino alla pazzia!
ma come si comprende un intercettazione così frammentata ma che per caso prendiamo solo le parole che fanno comodo? non scambiatemi per un fan di Totò se fosse per me a quest’ora,lui è i membri della sua famiglia sarebbero stati giustiziati da un pezzo perchè non si salva nessuno . però c’è qualcosa che non quadra.
quoto
Ummh
In galera ci rimani
solidarieta’ al dottore Di Matteo, simbolo dell’Italia migliore.
quanto a riina, o si pente, vuota il sacco e svela tutti i segreti (di mafia e di stato!) o deve marcire fino all’ultimo dei suoi giorni in una galera miserabile e in isolamento.
ps: sono convinto che se si pentisse riina, 50 anni di storia italiana sarebbero svelati e le marachelle dei potenti sarebbero svelate. crollerebbe tutto, peggio di uno tsunami. ma secondo voi riina si pentira’ mai?
Io non capisco, uno che ha il 41bis, ha diritto all’ ora d’ aria ? Non ho capito come funziona, e poi il carcere di Milano, chiamato Opera, mi sa di Hotel, non di supercarcere.
non abbassare la guardia
mah! mi ero già stupito quanto ho sentito dell’ora d’aria, adesso che gli hanno affibbiato un compagno d’aria – giusto, giusto il capo della sacra corona….ad ogni modo penso che sia sbagliato che si pubblichi le intercettazioni.
i giornali e chi gli ha dato video e intercettazione hanno fatto accidentalmente il suo gioco.
voleva mandare messaggi, cosa che ha funzionato. siete davvero convinti che lui non sa di essere osservato e ascoltato?
ora sono due le cose che succederanno:
1- i politici, per paura che parli ho commetta stragi cambiano assegnazione ai magistrati;
2- la mafia riesce come 20 anni fa!
…io spero sempre che sia solo un “chiacchericcio” di un povero pazzo che si crede ancora un capo vantandosi in presenza di un altro capo.
io non riesco a capire come mai un “signore” come riina che dovrebbe stare a 41 bis 1°livello era in compagnia con un mafioso pugliese. la signora cancellieri e i suoi predecessori no anno messo il detenuto al 41 bis e non a avuto un trattamento come il suo compare provenzano. e proprio vero L’Italia dei misteri gente come questa deve stare isolata dal mondo
Il boss Totò Riina non può non sapere di essere origliato, spiato in ogni sua azione e sospiro, allora, quello che c’è da chiedersi è: a che pro questa sceneggiata?
Cari amici non meravigliamoci molto di quello che succede in Italia; se LO STATO ha fatto uscire le dichiarazioni della bestia riina (rigorosamente scritto con la minuscola) evidentemente deve completare IL PATTO STATO MAFIA. Altrimenti non si riesce a capire come sia possibile che tutto quello che dice una bestia che sta al 41 bis venga fuori su giornali e tv.(e poi vogliono pagato pure il canone) facendo terrorismo bello e buono. E’ vero che non bisogna mai abbassare la guardia, ma mi riesce difficile credere che tutto quello che dice questo pazzo buffone, che deve marcire in galera il più a lungo possibile, i segnali che gli si permette di mandare fuori dal carcere, possa avere un margine di credibilità. Secondo me la pazzia non sa più cosa fargli dire e/o fare e, quindi, gli si da troppo credito, fermo restando, ripeto, che non bisogna mai abbassare l’attenzione.
Leggendo l’articolo del buon Lo Verso mi soffengono 2 domande. Ma Riina e il suo compagnetto di merenda come fanno a conoscere quest’e-mail riservata e poi come possono questi 2 bastardi a non essere a conoscenza d’essere ascoltati visto che sono in grado di venire a conoscenza di e-mail riservate?
Sono contrario alla pena di morte però penso che per questi maledetti occorrerebbe l’isolamento totale altro che ora d’aria………..
riina,provenzano e compagni, dovrebbero rinchiudervi in una cella di cemento e buttare via la chiave. Forza e Coraggio Di Matteo!!!
Al mese volevo dire scusate