PALERMO – Marzo 2018. Una Fiat Panda viene fermata ad un posto di blocco in via Messina Marine. Al volante c’è un uomo. Nel cruscotto nasconde 23 mila in contanti. Un anno dopo gli investigatori hanno messo a posto i tasselli. Carabinieri del nucleo investigativo e poliziotti della squadra mobile hanno incrociato le informazioni: sarebbero soldi legati ai traffici di droga.
C’è una “gang” che fa affari d’oro tra il rione Sperone di Palermo e Villabate con il benestare di Cosa Nostra. La persona fermata con il denaro, finito sotto sequestro, è il genero di Vincenzo Militello, oggi detenuto per scontare una condanna a 11 anni. Faceva parte di un’organizzazione che importava cocaina in Sicilia dalla Spagna. Prima di finire in carcere per scontare la pena resa definitiva dalla Cassazione Militello è rimasto qualche mese a piede libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Il suo nome nel 2009 faceva parte del blitz della polizia denominata Triade.
Molto più recenti sono le intercettazioni che riguardano il boss di Villabate, e oggi pentito, Francesco Colletti, che nel 2017 raccontava delle difficoltà incontrate da Salvatore Troia, detto il francese, arrestato nel dicembre scorso assieme a Colletti. Troia era creditore di una grossa somma di denaro per la “cosa” venduta allo “Sperone” e prima o poi per mettere a posto le cose avrebbe chiesto l’aiuto del capomafia: “… ora gli rubano qualche centomila euro e poi voglio vedere che sa fare, lo sai cosa sa fare? Venire da me sistemargli la cosa…”.
A gestire la “gang”, così la definisce Colletti, sarebbero stati “Militieddu” dello Sperone e “Mimmo il fratello di Pietro” di Villabate. Ad un certo punto, però, come raccontava il capomafia si erano creati degli screzi per lo sconfinamento: “… perché allo Sperone che siamo a Villabate o no? siamo a Villabate allo Sperone? Se tu non vuoi che vengono da noi non devi andare da nessuna parte manco tu”.
Colletti da qualche settimana ha iniziato a collaborare con la giustizia. Lui che faceva parte della nuova Cupola sta raccontando i segreti di una Cosa Nostra che è tornata prepotentemente a investire nella droga.