Pogliese e il "ritorno" in Municipio: ecco i particolari

Pogliese e il “ritorno” in Municipio: ecco i particolari

I legali del sindaco hanno chiesto "l'annullamento, o declaratoria di nullità" del provvedimento di sospensione

CATANIA – Adesso c’è una data: il prossimo 20 novembre. Il “ritorno” in municipio del sindaco sospeso per effetto della legge Severino (dopo la condanna per i rimborsi Ars), passa da un’udienza che si terrà davanti al tribunale collegiale con la partecipazione del Pm. I particolari.

L’udienza

Il presidente della Sezione civile del tribunale, Massimo Escher, ha fissato l’udienza per il prossimo 20 novembre. Viviana Di Gesu, giudice della prima sezione civile, in composizione monocratica, sottolinea, come riferisce l’agenzia Ansa, che “la Suprema Corte ha individuato chiaramente la questione” di cui si dibatte e “l’ha ricondotta tra le controversie” decise dal “Tribunale collegiale”, a cui spetta anche “la pronuncia cautelare”.

La richiesta

I legali del sindaco Pogliese chiedono “l’annullamento, o declaratoria di nullità” o di “inefficacia previa sospensione” del decreto di sospensione del Prefetto. Infatti, il provvedimento è stato emanato il 24 luglio scorso, dando il via alla sospensione per 18 mesi del primo cittadino.

Il tribunale di Palermo ha condannato Pogliese a quattro anni e tre mesi per peculato, nel processo sui rimborsi all’Ars. Accuse, rispetto alle quali, si è detto sempre estraneo, sottolineando di aver agito correttamente.

La tesi difensiva

Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Eugenio Marano e Claudio Milazzo, sostenendo la “illegittimita’ costituzionale” della legge Severino per “violazione della Costituzione e della Convenzione Europea dei Diritto dell’Uomo”.

Contestato anche “un vizio di incompetenza ed eccesso di potere” perché, sostengono nel ricorso, “la legge si limita ad attribuire al Prefetto il potere di disporre il solo accertamento delle cause di sospensione”.

Gli avvocati rilevano anche che “la competenza ad emanare il provvedimento è attribuita agli organi che hanno convalidato l’elezione o deliberato la nomina”.

Nel procedimento si è costituita la Prefettura con l’Avvocatura dello Stato ed è intervenuta la Procura. Entrambe hanno chiesto il rigetto del ricorso.

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