PALERMO – Magistrati, avvocati, studenti e non solo si sono radunati alle 11.30 in piazza della Memoria per ricordare i giudici Falcone e Borsellino e non solo, perché sono stati ricordati tutti gli uomini e le donne uccisi dalla mafia.
Gli studenti lo avevano già fatto questa mattina in piazza Vittorio Emanuele Orlando esibendosi con canzoni e letture.
Ad aprire l’evento sono state le studentesse del convitto nazionale che hanno intonato l’inno d’Italia, subito dopo hanno preso la parola i magistrati e gli avvocati. Significativo l’intervento di Dario Greco, presidente dell’ordine degli avvocati che ha ricordato le parole di Peppino Impastato: “Quando vi chiederanno cos’è la mafia risponde è semplicemente una montagna di merda” ha detto.
Parodi: “Straordinario il messaggio di Falcone e Borsellino”
“Devo dire che da quando sono nominato presidente questa è forse l’emozione più forte“, spiega il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cesare Parodi.
“Io ho iniziato nel ’90, nel ’92, quindi, ero un giovane magistrato. Il ricordo di quello che è accaduto quel giorno e, poi, nel luglio di quello stesso anno è forse il ricordo più forte e più vivo che ho ancora oggi della magistratura”.
“Credo che questo sia importante per quelli come me, ma soprattutto per i giovani magistrati e non solo. Un esempio straordinario, ancora attualissimo, questo è il punto: la cosa straordinaria è l’attualità del messaggio di Falcone e Borsellino, l’esempio che hanno dato, la forza che hanno in qualche modo manifestato e che ancora oggi è molto viva. Quindi – ha aggiunto – non potevamo non essere qua e siamo molto felici anche se ovviamente è una ricorrenza triste, ma meno triste se pensiamo a quanto loro sono ancora vivi”.
“Non commettiamo l’errore di pensare, come qualcuno ancora fa, che le Mafia, la ‘Ndrangheta e la Camorra, siano tipici del Sud dell’Italia. Sono ben presenti e radicati anche al nord, io vengo dal Piemonte, vi assicuro che anche noi abbiamo dei problemi molto seri in questo senso, quindi il primo errore che si potrebbe fare è quello di ritenere questi fenomeni come fenomeni in qualche modo limitati al territorio della Sicilia o altro. Non ci può essere un errore più grave”.
Greco: “I giovani l’eredità più importante”
“Quel 1992 è stato un anno drammatico che, però, ha segnato le coscienze di chi era un ragazzo, di chi era giovane, di chi cominciava ad affacciarsi al lavoro di quegli anni”, sono le parole di Dario Greco, presidente dell’ordine degli avvocati.
“Ritengo che l’eredità più importante di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Antonio Montinaro, di Vito Schifani, Rocco Dicillo, di Paolo Borsellino, di tutti coloro che hanno dato la vita in quell’anno, nel 1992, siano i ragazzi che sono qui oggi a Piazza Vittorio Emanuele Orlando dinanzi al Palazzo di Giustizia e adesso a Piazza della Memoria. E questa è l’eredità maggiore, l’eredità di avere cura della legalità della giustizia”.
“Magistrati, avvocati, forze dell’ordine, scuole: tutti quanti insieme per ricordare Giovanni Falcone, per ricordare quanto ci sta a cuore a ciascuno di noi i valori di libertà, di legalità, di giustizia. Sono nel nostro DNA e dobbiamo difenderli sempre e trasmetterli alle giovani generazioni”, ha concluso.