Strage di Capaci, polemiche per il il minuto di silenzio anticipato

23 maggio: la memoria, il minuto di silenzio anticipato e le polemiche

Fondazione Falcone: “Per noi memoria non è cronometro ma impegno in ogni attimo della vita” VIDEO

PALERMO – Il minuto di silenzio delle 17:58, davanti all’albero Falcone, è stato anticipato. È la prima volta nella storia che il silenzio di via Notarbartolo viene anticipato di qualche minuto rispetto a quando esplose il tritolo di Capaci ed è polemica. C’è chi sostiene che quei minuti siano serviti per evitare “contatti” con il contro-corteo partito da piazza Verdi e fermato all’incrocio con via Leopardi, a meno di 100 metri dall’albero.

Gli esponenti di Our Voice hanno protestato contro la scelta: “Non volevano il confronto”, hanno detto. Alle 17:58, dal canto loro, dopo aver letto i nomi delle vittime della mafia, hanno tenuto il minuto di silenzio per poi avvicinarsi al palco ormai rimasto vuoto.

“Anticipare di dieci minuti il minuto di silenzio della Strage di Capaci è una cosa inaudita e vergognosa. Come realtà promotrici del corteo antimafia che ha attraversato la città di Palermo, Attivamente, Our Voice, Giovani Cgil Palermo, Udu Palermo, Collettivo Rutelli, Collettivo Sirio-Benedetto Croce, Sindacato Regina Margherita, prendiamo le distanze da questa azione della Fondazione Falcone”, si legge in una nota.

“Appresa la notizia abbiamo deciso congiuntamente di celebrare comunque il minuto alle 17:58 con il “silenzio d’ordinanza” al megafono. Quanto avvenuto oggi sotto l’albero Falcone è un’offesa e un tradimento nei confronti di tutta la città di Palermo, che vuole fare memoria delle vittime di questa strage e chiede piena verità e giustizia”, concludono.

Poco prima si erano alternati sul palco il cantautore Giovanni Caccamo, Maria Falcone, la sorella del giudice ucciso, Pietro Grasso, ex presidente del Senato e magistrato che ha letto i nomi delle vittime della strage, e l’ex componente del pool antimafia Leonardo Guarnotta. Davanti all’Albero Falcone sono stati sventolati dei lenzuoli bianchi.

“Non chiedeteci silenzio” è stato il messaggio della contro-mobilitazione. “Vogliamo fare rumore – avevano dichiarato gli organizzatori prima della manifestazione – contro chi tenta di ridurre la mafia a semplice delinquenza organizzata, ignorando i legami storici e attuali con le istituzioni, l’eversione nera e i centri del potere economico”. Nel mirino anche le recenti riforme giudiziarie su intercettazioni, abuso d’ufficio e traffico di influenze, ritenute un passo indietro nella lotta alle mafie e ai crimini dei colletti bianchi.

Le proteste

Alcuni cittadini presenti in via Notarbartolo hanno contestato la scelta dell’anticipo: “Dieci minuti prima? Vergogna, giù le mani da Falcone”. Secondo quanto riporta l’Ansa. Tra loro anche Roberta Gatani, responsabile dell’associazione Casa di Paolo in memoria di Borsellino.

“Hanno tolto ai cittadini palermitani il minuto in ricordo di Giovanni Falcone e delle vittime della strage. Hanno smontato il palco dieci minuti prima, ed è gravissimo”, dice. “Non capisco chi si è prestato a questo gioco. Per evitare cosa? Che arrivasse il corteo?”, commenta un uomo. “Mi sono fatta le corse per essere qui alle 17.58, arrivo e scopro che già tutto era finito. Mi sento derubata”.

“È francamente incomprensibile l’anticipo del minuto di silenzio tenuto oggi davanti all’albero Falcone in memoria della Strage di Capaci. Non era mai successo. In tantissimi lì presenti ci siamo stupiti. È, invece, più che comprensibile la sincera rabbia dei tanti studenti e delle associazioni dell’antimafia sociale che oggi in giro per Palermo hanno dato una formidabile prova di autentica passione per la legalità e per la giustizia”. Lo affermano i deputati palermitani del M5S, Valentina D’Orso e Davide Aiello.

“Già due anni fa al corteo dei giovani – aggiungono – fu impedito bruscamente di raggiungere via Notarbartolo. Quest’anno invece i ragazzi, loro malgrado, sono arrivati a cerimonia frettolosamente e inaspettatamente conclusa. Perché fare un simile torto a chi voleva commemorare Giovanni Falcone con autentico coinvolgimento? I ragazzi, la vera speranza per il futuro dell’antimafia pura e sincera, hanno subito un torto. La loro rabbia va ascoltata, non allontanata. Una ragazza amareggiata ha detto: ‘Siamo qui per ricordare e non siamo stati accolti’. Questa è una sconfitta”.

Le parole di Maria Falcone

“Giovanni ha fatto tantissimo per la lotta alla mafia, ci ha lasciato tutte quelle norme che ancora oggi vengono utilizzate nel combatterla. Io vi ringrazio e vi bacio, perché so che tra di voi, oggi, non ci sono mafiosi, anche se questa città ad oggi non è libera. C’è ancora tanto da fare”. Così Maria Falcone, sorella di Giovanni, parlando poco prima delle polemiche dal palco di via Notarbartolo.

La nota della Fondazione Falcone

“Non c’era alcun voglia di alimentare polemiche. È vero, il silenzio del trombettista è arrivato con qualche minuto di anticipo su quel fatidico orario che da 33 anni ci ricorda il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i meravigliosi ed eroici uomini della scorta guidati da Antonio Montinaro”, si legge in una nota diffusa dalla Fondazione Falcone.

“L’unica cosa che conta per davvero è l’essere stati uniti, insieme, per ricordare ancora una volta i nostri Eroi. La politica non c’entra nulla e chi tenta di strumentalizzare quei 7 o 8 minuti di anticipo commette un errore di valutazione. È così difficile comprendere che per chi – come noi- porta nel corpo e nell’animo quelle ferite non rimarginabili, le 17.58 del 23 maggio del 1992 scoccano e segnano ogni attimo della nostra vita da 33 anni? Per noi la memoria non è un cronometro ma impegno in ogni attimo della nostra vita.”


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI