PALERMO – Il giudice monocratico di Palermo ha condannato la Banca nazionale del lavoro a risarcire alla ditta Sciacca I Srl – i proprietari sono 4 fratelli – 589.494, 42 euro oltre agli interessi legali, per anatocismo e competenze illegittimamente conteggiate.
All’inizio del mese, sempre per una causa intentata dalla Sciacca I, la Montepaschi di Siena era stata condannata a risarcire 765 mila euro. L’azienda da 50 anni commercializzava materiale elettrico per uso civile e industriale. Aveva 30 dipendenti. Nel 2018 la Montepaschi di Siena aveva sostenuto che la società era andata in extrafido per un importo di circa 20 mila euro. La Sciacca allora chiese un piano di rientro non accettato da Mps che inviò una segnalazione alla centrale rischi della Banca d’ Italia. A quel punto l’azienda si è vista revocare fidi da tutti gli istituti di credito, tra cui la Bnl, ed è stata costretta a cessare l’attività mettendosi in liquidazione.
Il tribunale ha evidenziato che “il debito rappresentato da interessi, commissioni e spese, se non si fonda su clausole validamente pattuite nel rispetto degli obblighi di cui sopra, sarà inesistente, sicché indebito sarà il relativo pagamento di cui gli estratti conto danno prova”. L’amministratore della società, Margherita Sciacca, dice: “le banche ci hanno revocato i fidi costringendoci a chiudere. Ora, due sentenze, stabiliscono che i conti portavano un saldo solo apparentemente negativo. Sono felice per queste sentenze che in parte restituiscono dignità all’azienda anche se ci è stata negata la possibilità di continuare a lavorare “. “Attendiamo le sentenze di altre cinque cause fatte a istituti di credito sempre per anatocismo e competenze non dovute” dice l’avvocato Giampiero Saverino che con l’avv. Antonio Tanza rappresenta l’azienda.