Un silenzio assordante. Un silenzio inquietante. Gli operai dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese aspettano che il nuovo subentri al vecchio, ossia che la Dr Motor dell’imprenditore molisano Massimo Di Risio subentri al Lingotto, così come deciso da Invitalia, l’advisor del Ministero allo Sviluppo economico.
“Ma qui non si vede nessuno”, afferma Roberto Mastrosimone, segretario provinciale della Fiom. E aggiunge: “Il piano definitivo è già stato presentato e allora perché il signor Di Risio non comincia a prendere possesso dello stabilimento?”. La risposta è il silenzio. “E il silenzio – sentenzia il sindacalista – non è mai un buon segnale”.
Di contro Fiat ha già iniziato i colloqui per avviare il pre-pensionamento di 640 lavoratori. Mentre per gli altri, dal primo gennaio, è partita la cassa integrazione a zero ore. Accompagnata da tanta incertezza. E a niente sono servite le dichiarazioni di Di Risio di qualche giorno quando si è detto impaziente “di iniziare a produrre auto a Termini Imerese”, e entro fine anno “sfornare i primi modelli”. Perché la verità “è che qui non c’è nessuno”, lamentano gli operai. Per i quali i numeri che hanno convinto Invitalia (110 milioni da investire a Termini per produrre quattro modelli impiegando a regime, ossia nel 2017, poco più di 1.300 persone) restano solo numeri che al momento non rendono sereno il loro futuro.
