Prima era stato l’ex generale dei carabinieri, Antonio Subranni, che aveva dichiarato come Agnese Piraino Leto, vedova di Paolo Borsellino, (nella foto) fosse affetta da una patologia, “Alzheimer, forse”, in risposta al suo interrogatorio a Caltanissetta. Poi è toccato a Sgarbi che, in un’iniziativa elettorale a Cefalù, si è vantato di una sua presunta amicizia. Adesso qualcuno dice: “Basta”.
“Anche se soffro di una terribile malattia, non ho l’Alzheimer – ha dichiarato oggi la signora Borsellino a ‘Radio Cammarata’ – come insinuato qualche giorno fa da un ex generale dei carabinieri, per cui ricordo bene la circostanza assolutamente occasionale in cui ho conosciuto il professore Vittorio Sgarbi e di avere effettivamente pronunciato le parole che lui con tanto scrupolo ha riproposto in un suo comunicato. Parole di apprezzamento che come è mia consuetudine dopo avere ricevuto una particolare accoglienza ho pronunciato ritenendo potessero essere gradite a chi mi ascoltava”.
Vittorio Sgarbi, candidato sindaco a Cefalù, sabato scorso aveva rivelato come “la signora Borsellino mi ha detto che sono un missionario. Dunque, non mi devo preoccupare”, prima di attaccare carabinieri e magistrati, anche attraverso la radio. L’uscita del critico d’arte aveva portato a un intervento di Manfredi Borsellino, noto per la sua riservatezza, che aveva voluto sottolineare come Sgarbi “avrebbe millantato un’amicizia con mia madre”. Un’affermazione “molto grave, che ovviamente mia madre smentisce con forza”. Conoscersi ed essere amici e ben altra cosa, spiega Manfredi Borsellino, che ha concluso il suo intervento affermando che l’amicizia “non potrebbe mai instaurarsi tra un soggetto con il vissuto di Sgarbi e la vedova di Paolo Borsellino”.
Un intervento che non è andato giù a Sgarbi che ha criticato Manfredi Borsellino, accusandolo anche di approfittare della sua posizione. E quindi oggi l’intervento, si spera risolutivo, della signora Agnese Borsellino che spiega: “Nel prendere però atto che da quell’unico isolato nostro incontro il professore Sgarbi abbia tratto la convinzione di essere diventato mio amico, ritengo che non possa albergare un sentimento così importante e nobile come l’amicizia tra due persone che hanno avuto, e tuttora continuano ad avere, vissuti e storie personali profondamente diversi”.
“Sarei rimasta anche questa volta in silenzio – conclude – se mio figlio, che tutti conoscono quale persona estremamente riservata, non fosse stato ingiustamente accusato di avere abusato del suo ruolo per essersi solo permesso di rendere pubblica una riflessione privata della madre”.