CATANIA – Dall’estate del 2019 allo scorso mese di maggio, le strutture didattiche e amministrative dell’Università di Catania hanno conferito, tramite il servizio di nettezza urbana comunale, 40 tonnellate di carta e cartone, 27 tonnellate di plastica e metallo, 17 tonnellate di rifiuti organici. Inoltre, all’interno del Sistema di Gestione dei rifiuti speciali di Ateneo, nello stesso periodo sono state smaltite 110 tonnellate di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), 11 tonnellate di legno, 3 tonnellate di toner esausti, 31 tonnellate di ferro e 175 tonnellate di rifiuti ingombranti, da destinare a recupero presso impianti specializzati.
Il primo bilancio
A circa due anni e mezzo dall’avvio ufficiale della campagna di sensibilizzazione “Unict (si) differenzia” – si legge in un comunicato dell’Università di Catania – finalizzata a promuovere la cultura della riduzione dei rifiuti, della raccolta differenziata e, più in generale, della sostenibilità ambientale tra gli studenti, i docenti e il personale tecnico-amministrativo che quotidianamente vivono le sedi dell’Università, è possibile fare un primo bilancio con i numeri della raccolta differenziata in Ateneo (dati interni). Anche grazie all’attivazione di un servizio di ritiro dedicato esclusivamente ai plessi universitari, risalente al mese di ottobre 2020 d’intesa con l’Amministrazione comunale, si è passati dall’8 per cento del 2019 a una media di poco superiore al 70 per cento nei primi cinque mesi del 2022, con picchi fino al 77 per cento raggiunti nell’estate 2021.
I dati vengono monitorati mensilmente dal gruppo di lavoro composto dal delegato di Ateneo all’Uso Sostenibile delle Risorse professore Federico Vagliasindi, dal responsabile A.Se.G. ingegnere Piergiorgio Ricci e dal team dell’Ufficio servizi ambientali d’Ateneo, che opera nell’ambito degli obiettivi di sostenibilità e gestione interna sostenibile del Piano Strategico d’Ateneo, interagendo con la Cabina di Regia per la Sostenibilità istituita in Ateneo nel 2021 coordinata dal professore Giuseppe Inturri e con la RUS (Rete delle Università per la sostenibilità).
Il progetto
Dopo una fase pilota avviata nel 2018, ristretta ad alcuni edifici campione nell’area di via Santa Sofia, la raccolta differenziata è stata estesa in tutte le sedi universitarie cittadine, in collaborazione con il Comune di Catania, per un totale di oltre 500 contenitori per la raccolta di carta, plastica e indifferenziata donati dalla ditta Dusty distribuiti su un totale di 42 edifici. Tutte le strategie e le azioni sono state supportate da una campagna informativa e di sensibilizzazione, attraverso canali tradizionali e digitali, con il supporto dei referenti di edificio per il monitoraggio delle procedure e delle performance sulla raccolta. L’organizzazione dei servizi di raccolta differenziata è stata estesa alle residenze e mense universitarie (gestite dall’Ersu), alle strutture sportive (gestite dal Cus) e in occasione di eventi particolari (Salone dello Studente, Palio di Ateneo, Porte aperte Unict)
Attualmente, la zona che comprende via S. Sofia è dotata di quattro punti di raccolta che comprendono cassonetti e carrellati differenti per tipologia di rifiuti, mentre le restanti aree (da via Valdisavoia fino al centro storico) sono servite dal servizio di ‘porta a porta’ e i ritiri vengono effettuati come da calendario comunale.
Il portale
La strategia ‘sostenibile’ dell’Università di Catania prevede comunque, oltre che il consolidamento e il possibile miglioramento dei dati sul conferimento, anche azioni concrete per ridurre la produzione dei rifiuti da avviare a recupero o smaltimento. È attualmente in via di definizione, infatti, il lancio del “Portale del Riutilizzo”, una piattaforma telematica che dovrebbe servire a “dare una seconda vita” ad attrezzature, arredi e materiali in genere che, per diversi motivi, vengono dismessi dalle varie strutture dell’Ateneo perché non più utilizzati o semplicemente sostituiti con oggetti nuovi, prolungandone così il ciclo di vita.
Tramite il Portale i beni saranno messi a disposizione delle diverse strutture di Ateneo e successivamente, qualora non più funzionali all’interno dei locali universitari, ma sempre in condizioni di essere efficacemente utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie, verranno donati a studenti, enti no profit e istituzioni cittadine. Questa attività permetterà quindi di prolungare significativamente la vita della maggior parte delle attrezzature e degli arredi che oggi vengono smaltiti come rifiuti e quindi, di fatto, di ridurne l’impatto ambientale.