Palermo, la nomina di Lentini apre il "valzer" del sottogoverno

Palermo, la nomina di Lentini apre il “valzer” del sottogoverno

Spazio alla Dc in Reset, il 16 tocca a Gh

PALERMO – Il ritorno di Totò Lentini sulla scena politica, con la nomina a presidente di Palermo Energia, partecipata della Città metropolitana, è solo il primo segnale di un valzer di sottogoverno che si concretizzerà nelle prossime settimane.

Il clima natalizio sembra aver riportato il sereno nel centrodestra che si appresta ad assegnare alcune poltrone di peso, col pensiero rivolto al rimpasto di giunta che si concretizzerà soltanto il prossimo anno.

Il ritorno di Lentini

Lentini, già deputato regionale, è stato candidato a sindaco alle ultime Comunali, corsa dalla quale si ritirò in favore di Roberto Lagalla sfiorando l’ingresso in consiglio comunale con la sua lista. Un epilogo non indolore per Lentini, più volte polemico nei confronti della coalizione che lo ha privato di una rappresentanza in giunta.

Una ferita in parte rimarginata con la nomina a presidente di Palermo Energia, frutto anche della nuova intesa tra l’Mpa di Raffaele Lombardo, di cui Lentini è esponente, e il sindaco Lagalla con Gianfranco Micciché. “E’ un riconoscimento delle mie capacità – dice l’ex deputato a LiveSicilia –. Palermo Energia è una società in house con 150 dipendenti che eroga importanti servizi, conoscerò a breve il personale e sono pronto a questa nuova sfida”.

Un Dc alla Reset

Ma se Totò Lentini è tornato in scena, a uscire è invece la moglie Paola D’Arpa che venerdì scorso si è dimessa dal cda della Reset, consortile del comune di Palermo, che ha da poco siglato l’accordo per il ritorno a 40 ore del personale. Una permanenza non certo facile, quella della consorte del politico, entrata in rotta di collisione con il resto del cda specie sulle progressioni all’interno dell’azienda.

Al suo posto andrà una figura riconducibile alla nuova Democrazia Cristiana e, si vocifera, vicina al capogruppo Domenico Bonanno: un modo per “risarcire” i centristi che, pur contando su cinque consiglieri, in giunta esprimono un solo assessore.

Gesap e Gh

I prossimi saranno giorni decisivi anche per l’aeroporto Falcone-Borsellino: venerdì è fissato il cda di Gesap che dovrebbe procedere alla nomina (bis) di Vito Riggio come amministratore delegato. Una conferma voluta fortemente dal governatore Renato Schifani e finora rimandata per i mal di pancia del centrodestra che dovrebbero essere ormai superati, anche se il condizionale è sempre d’obbligo.

Il 16 dicembre dovrebbe invece toccare a Gh Palermo, partecipata anche da Gesap che ne esprime il presidente: l’uscente, Fabio Giambrone, è infatti dimissionario da parecchi mesi e non è stato finora sostituito per mancanza di un accordo interno alla maggioranza.

Aspettando il rimpasto

Il “piatto forte” resta però sempre quello del rimpasto di giunta. Lagalla, siglata la tregua con Schifani, non ha alcuna fretta di rimaneggiare la squadra di governo ma a metà del mandato, cioè all’inizio del 2025, è probabile che si aprano le trattative che comprenderanno anche le presidenze di commissione del consiglio.

Una partita interna anche ai partiti, in cui correnti e big si peseranno per confermare o proporre i nomi più graditi. Un dibattito che si segnala particolarmente vivace dentro Forza Italia che in Aula conta su sette consiglieri: sarebbero diversi a scalpitare, dentro e fuori il gruppo, per prendere il posto della titolare delle Attività sociali, Rosi Pennino, che un’ala del partito sarebbe però pronta a blindare.


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