Operazione antidroga a Vittoria | Sospetto jihadista tra gli arrestati - Live Sicilia

Operazione antidroga a Vittoria | Sospetto jihadista tra gli arrestati

La Guardia di finanza ritiene di aver sgominato una organizzazione di nordafricani dedita allo traffico di stupefacenti. Uno degli indagati era già stato arrestato ed espulso dall'Italia. Fu trovato in possesso di manoscritti e appunti in lingua araba inneggianti al martirio.

nel ragusano
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VITTORIA (RAGUSA) – I militari della Guardia di finanza di Ragusa hanno sgominato una organizzazione di nordafricani dedita allo traffico di stupefacenti, soprattutto hashish, a Vittoria e nel suo hinterland. La droga veniva venduta anche negli istituti scolastici. L’operazione è stata denominata “Fumo da fori” perché gli indagati nascondevano la droga in buchi ricavati in palazzi fatiscenti del centro storico del paese. Le indagini sono state coordinate dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia.

Tra i destinatari delle misure cautelari Tarak Ben Brahim, tunisino, di 38 anni, già arrestato nel gennaio scorso per detenzione ai fini di spaccio ed espulso dal territorio nazionale perché sospettato di legami con cellule insurrezionali jihadiste. Quando fu fermato fu trovato in possesso di manoscritti ed appunti vari in lingua araba che inneggiavano al martirio. Oltre che nei confronti di Ben Brahim, i provvedimenti restrittivi, emessi dal gip Claudio Maggioni su richiesta del procuratore Petralia e del sostituto Gaetano Scollo sono stati emessi nei confronti di Mounir Bensihamdi, algerino, di 43 anni, Carmelo Zisa, di 44, di Vittoria. In carcere sono stati notificati a Walid Slimani, tunisino, di 38, e a Abdelhamid Hamied, algerino, di 56. Nei confronti di una ragazza di 22 anni di Vittoria, B.L.C. è stata emessa una misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ragusa sono durante circa un anno e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche ed ambientali e con il supporto di interpreti di lingua madre. Secondo quanto accertato l’organizzazione poteva di acquisire, detenere e smaltire non meno di un chilo di hashish a settimana. L’operazione è l’epilogo di una più ampia attività di contrasto del fenomeno dello spaccio di droga che aveva già portato negli ultimi mesi dello scorso anno all’arresto in flagranza di reato di un algerino ed un tunisino ed al sequestro di circa un chilo di hashish. (ANSA).

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