PALERMO – “Mi ha colpito con un pugno”; “No, l’ho solo spinto per difendermi”. Possono essere così riassunte le due versioni di una serata movimentata in aeroporto. Perché è sul bus che conduceva i passeggeri in aerostazione che si è verificato il fattaccio.
Questa la ricostruzione resa da un passeggero ai finanzieri di servizio nello scalo. Sono le 22:20 dello scorso 11 dicembre. Il volo Ryanair proveniente da Bergamo atterra con circa un’ora di ritardo. Colpa del vento che ha fatto slittare il programma. Un quarantaquattrenne palermitano riferisce di avere atteso mezz’ora prima in aereo e poi ai piedi della scaletta prima che arrivasse il bus. E mentre aspettavano, lui come tutti gli altri, il vento soffiava forte. “Eravamo fermi, con i bagagli a mano e i bambini senza sapere dove andare”, denuncia.
Arrivato il bus, ancora attesa prima che il mezzo si metta in movimento. Il malumore cresce. Qualcuno inizia a pretestare: “Chiedevamo che almeno chiudessero le bussole perché i bambini stavano male”. Finalmente giunge il dipendente della Gh Palermo, la società che gestisce il servizio. “No mi rompere… io ti ammazzo”, avrebbe urlato. Così sostiene il passeggero che aggiunge: “Sono stato strattonato e spinto verso l’interno del bus. Mi ha preso per il bavero e mi ha colpito con un pugno”. L’uomo si è affidato agli avvocati Valentina Li Mandri e Alessandro Martorana, deciso ad andare fino in fondo. “Non mi ha voluto neppure chiudere scusa”. Ha pure un testimone che avrebbe schivato un altro pugno mentre teneva in braccio la figlia. E ci sarebbero pure dei video. Qualcuno ha usato l’immancabile telefonino per filmare la scena.
Solo che altri testimoni sono pronti a prendere le parti del dipendente che presenterà una contro denuncia. Si è affidato agli avvocati Vincenzo Pasta e Claudio Gallina Montana. “Un pugno?, l’ho solo spintonato per allontanarlo”, si difende. Nel frattempo la Gh, avvisata la sera stessa della lite, ha avviato gli accertamenti per capire come siano andate le cose. Dalla società si dicono pronti a prendere provvedimenti nei confronti del dipendente qualora venisse fuori che ha ragione il passeggero.