PALERMO – Sentenza confermata in appello. L’Ente parco archeologico di Agrigento e il Comune devono essere risarciti con 72 mila euro. A tanto, hanno stabilito i giudici della Corte dei Conti, ammontano i mancati introiti per i parcheggi.
Il collegio presieduto da Giovanni Coppola ha accolto la ricostruzione della Procura contabile guidata da Gianluca Albo e respinto i ricorsi di Sonia Vella, legale rappresentante della cooperativa Laganà, e di Maurizio Attanasio, funzionario dell’Ente (la sua parte di danno ammonta a 14 mila euro). Sono state le indagini dei finanzieri, che hanno dato vita a vicenda penale ancora in corso, a fare scattare anche gli accertamenti contabili.
La coop si era aggiudicata l’appalto nel 2011 per la gestione del parcheggio attraverso un sistema automatizzato e informatizzato. Solo che queste due caratteristiche non sono state rispettate. Si è proceduto con i vecchi ticket. Il contratto prevedeva il versamento all’Ente Parco del 38% degli incassi e un canone fisso annuo di 10 mila euro. Secondo gli inquirenti, approfittando della mancata tracciabilità l’azienda avrebbe fatto la “cresta” sugli incassi, falsificando i registri.
Il danno è stato calcolato sulla base della media giornaliera di presenze indicate nei registri della cooperativa.