Venti minuti per un'ambulanza |"Non oso pensare in caso di sisma" - Live Sicilia

Venti minuti per un’ambulanza |”Non oso pensare in caso di sisma”

La denuncia di un lettore. Il responsabile del 112: "Abbiamo risposto in un minuto e 30 - afferma - perché gli operatori erano tutti impegnati".

CATANIA – Venti minuti di attesa, di fronte a un sospetto – fortunatamente scongiurato – infarto. Una brutta vicenda, che poteva finire in tragedia, che evidenzia come il Nue, il numero unico di emergenza, abbia ancora necessità di qualche aggiustamento. Così come la rete ospedaliera siciliana. Una storia che Carlo Lo Faro racconta con un obiettivo che vuole chiarire subito: evitare il ripetersi di episodi del genere e mettere a punto il sistema del soccorso e dell’emergenza, fondamentale in casi di calamità e di pericoli collettivi.“Con i fatti di Ischia ancora sotto gli occhi di tutti – afferma – è necessario che ci si attivi in modo serio ed efficace per gestire le emergenze. Quanto capitato a me e a mio padre non deve più succedere”.

I fatti risalgono allo scorso 10 agosto: “Mi trovavo nella mia casa di villeggiatura, al confine tra Belpasso e Ragalna, quando all’improvviso mio padre, che per fortuna adesso sta bene, ha perso i sensi – racconta Lo Faro. Preoccupato, ho chiamato immediatamente il numero unico delle emergenze, immaginando un pronto intervento. Sono circa le 12,20 e mi risponde una musichetta di attesa e, dopo circa 5 minuti, l’operatore”. Che, regolarmente, geolocalizza la chiamata e apprende i motivi della chiamata di emergenza.

“Dopo il mio concitato racconto – prosegue Lo Faro – mi dice di aspettare che mi passasse l’operatore. “Altra musichetta di attesa. Dopo qualche minuto, paragonabile all’eternità – prosegue – mi risponde un secondo operatore, mi chiede anche lui il motivo della chiamata ed io nuovamente racconto l’accaduto. Mi domanda dove mi trovo e dopo mi dice che sta inviando l’ambulanza. Nel frattempo, però, sono passati 10 minuti”.

Un quarto d’ora per ottenere un’ambulanza che, come racconta ancora Lo Faro, non sa dove effettuare l’intervento. “Il primo operatore mi localizza, il secondo non sa da dove chiamo, così come il primo sa il motivo della chiamata il secondo no – dice ancora. Mi chiedo che senso ha perdere tempo prezioso”. Lo Faro richiama il 112; sono le 12,49, e chiede di essere messo in contatto con gli operatori dell’ambulanza. “La telefonata dura circa 7 minuti”– evidenzia raccontando poi di aver preso l’automobile per andare incontro ai soccorritori che non sapevano dove andare. “Cioè il primo operatore localizza la chiamata il secondo ed ancora peggio il mezzo di soccorso non ha le coordinate” – sostiene. L’ambulanza arriva alle 13,03, 40 minuti dopo la chiamata al Nue. 

Un “intoppo” che nulla avrebbe a che vedere con il Nue, né con la gestione del 118, secondo il responsabile del numero unico di emergenza, Nico Le Mura, che evidenzia come il tempo di attesa di Lo Faro sia stato di 1,30 minuti, per via del fatto che tutti gli operatori erano impegnati. “Abbiamo risposto in un minuto e mezzo – dice – perché i 14 operatori in servizio erano tutti occupati. L’utente – continua – ha dovuto attendere 4 minuti perché, quando abbiamo inoltrato la chiamata, anche gli operatori del 118 risultavano impossibilitati a rispondere”.

Le Mura spiega come, precedentemente l’attivazione del Nue, chi chiamava sarebbe rimasto al telefono ad attendere una qualsiasi risposta. “Potevano passare anche 20 o 30 minuti”, afferma, e come il Nue abbia accorciato questi tempi in maniera drastica. “Quando c’è stata l’emergenza incendi – sottolinea – in un’ora abbiamo risposto a 557 chiamate. Perché con il 112 qualcuno risponde sempre”.

Per quanto riguarda il presunto mancato invio delle coordinate, il responsabile spiega come queste siano inoltrate alla sala operativa in questione – in questo caso quella del 118 – tramite un software nazionale. “Può capitare però – continua Le Mura – che l’autista non trovi comunque il luogo in cui si trova chi ha bisogno dell’intervento, per questo si è messo in contatto con l’utente”.

Insomma, il servizio funzionerebbe molto bene, nonostante l’attivazione recente, tanto da aver già registrato alti standard nazionali. “In ogni caso- conclude – le segnalazioni di eventuali intoppi o disservizi sono preziose e serviranno a migliorare ulteriormente un servizio fondamentale”.

 

 

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